Corriere della Sera

Ecco, io guido da sola

Test in California con la Nissan Leaf a guida autonoma. Perfetta sui rettilinei, ha qualche difficoltà soltanto se le linee di demarcazio­ne delle corsie non sono ben evidenziat­e. Rispetta pedoni e ciclisti. «Ma è ancora molto giovane: “ragiona” — dice l’e

- Alessandro Marchetti Tricamo

Palo Alto è il posto dove tutti vorrebbero vivere. Auto elettriche in bella mostra in giardino. Polveri sottili presenti solo alla voce di Wikipedia. Università (Stanford) tra le migliori al mondo. Garage dove si costruisce il futuro. Chip, software, social e app, che garantisco­no lavoro a tutti. Se non fosse vera, sarebbe la città virtuale del film Truman Show. È il luogo ideale per mettere alla prova su strada, tra bus, pedoni e ciclisti, una Nissan Leaf a guida autonoma.

Si spinge un pulsante sul volante e l’intelligen­za artificial­e prende i comandi dell’auto. Il tempo di uscire dal centro ricerche dell’alleanza RenaultNis­san e arriva il primo esame: all’incrocio il semaforo è rosso, l’auto si fermerà? Riuscirà ad arrestarsi prima della linea? È come stare accanto a qualcuno con il foglio rosa alle prime uscite. La Leaf però non mostra esitazioni. Si ferma, aspetta il verde e riparte. Il rettilineo successivo dopo è cosa da ragazzi: «Oggi l’intelligen­za artificial­e è come quella di un bambino di 10 anni: messo al volante riesce ad andare diritto senza particolar­i problemi, le difficoltà iniziano quando deve reagire agli imprevisti o alle manovre spericolat­e degli altri», spiega Kazuhiro Doi, responsabi­le della ricerca Renault-Nissan su guida autonoma, veicoli elettrici e connettivi­tà.

Curva larga e la Leaf ha una difficoltà (l’unica registrata durante il test): i lavori in corso hanno cancellato le linee tra le corsie e i sensori non riescono a definire la traiettori­a da prendere. L’auto rallenta, si mostra incerta e alla fine tocca con una ruota uno dei birilli di plastica posti in strada per proteggere la sede dei lavori: «In questi casi, l’auto di serie inviterà il conducente a riprendere la guida», spiegano gli ingegneri giapponesi.

La Leaf si riabilita immediatam­ente: alle strisce pedonali successive, vede arrivare a distanza un ciclista, si ferma, aspetta il suo passaggio e riprende il viaggio. Così come, elimina qualsiasi rischio multa: l’auto legge i cartelli e si muove sempre sotto i limiti di velocità.

È il momento di immettersi nell’highway US-101: l’auto si mostra piuttosto sicura, anche se i passaggi accanto agli enormi truck americani, non fanno

In autostrada Potrebbe utilizzare la corsia preferenzi­ale dedicata alle elettriche, ma resta al suo posto

mai stare troppo tranquilli. Questione di abitudine. Accelera, rallenta, mette la freccia, cambia corsia, senza alcuna difficoltà.

In fila nel traffico, potrebbe utilizzare la corsia preferenzi­ale dedicata alle elettriche, nessuno però deve averglielo insegnato e resta ordinata al suo posto. Meglio così perché l’occasione per annotare la curiosità finale: una bambina della macchina vicina guarda sorpresa e incredula l’auto con il guidatore senza le mani sul volante e immediatam­ente chiama la mamma per fargliela notare. « Succede spesso che qualcuno, di fronte a questa situazione, si rivolga addirittur­a alla polizia » , racconta Doi. Forse un giorno per quella bambina, queste «strane» auto saranno normali.

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Sulla versione a guida autonoma della Nissan Leaf (sopra, durante la nostra prova a Palo Alto, in California) sono stati montati oltre 240 sensori, differenti per dimensioni e tipologia: dispositiv­i che le consentono di avere una visione a 360 gradi...

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