Corriere della Sera

I mercati tentano il recupero (Milano +1%) La Cina in ripresa Il Fmi riduce le stime

- Marco Sabella

Finalmente una seduta di tregua in Piazza Affari, che dopo due settimane di ribassi pressoché ininterrot­ti e un calo dell’indice Ftse Mib a doppia cifra ha messo a segno nella giornata di ieri un rialzo dell’1,04%, riducendo (lievemente) a poco più dell’11%, le perdite da inizio anno. Nonostante la frenata del Pil cinese (che si è attestato al 6,9% nel 2015) tutte le Borse europee e la stessa Borsa di Shanghai hanno registrato un andamento positivo. L’indiche Shanghai Composite ha festeggiat­o un risultato giudicato sostanzial­mente soddisface­nte dagli analisti con un rialzo del 3,22%. In generale le Borse hanno accolto con sollievo l’aggiorname­nto delle stime del Fmi sulla crescita globale, che pur tagliando dello 0,2% quest’anno e di altrettant­o nel 2017 le ipotesi di aumento della ricchezza globale prevedono nel biennio un rialzo del Pil del 3,4% e del 3,6% rispettiva­mente.

Per l’ Italia è confermata una stima di crescita dell’1,3% nel 2016 e dell’1,2% il prossimo anno. Parigi è stata la piazza migliore, con un incremento dell’indice Cac40 dell’1,97%, a Francofort­e il Dax è salito dell’1,5% e il Dow Jones, partito bene, ha ripiegato verso un più modesto rialzo del +0,18%.

Il listino italiano cresce di meno perché ancora frenato dalla debolezza dei titoli bancari, che nonostante la riduzione del peso specifico del settore continuano ad avere una incidenza elevata in Piazza Affari.

Anche ieri le perdite maggiori hanno colpito Banca Mps che ha lasciato sul terreno un altro 14,3% della sua capitalizz­azione portando le perdite degli ultimi sei mesi al 65% . Sul titolo Mps, attentamen­te monitorato dalla Consob «ci sono state vendite sia dall’estero che dall’Italia», ha commentato il presidente Giuseppe Vegas. Convinto, più in generale, che l’andamento delle azioni bancarie in Borsa sia «poco spiegabile» e che sia difficile imputare il crollo delle quotazioni di questi giorni alle richieste di informazio­ni sui crediti in sofferenza avviate dalla Bce. La Consob ha comunque deciso di prorogare il divieto di vendite alle scoperto sul titolo Mps fino a giovedì prossimo. Pesanti anche gli altri titoli bancari, in particolar­e quelli degli istituti cui sono stati richiesti chiariment­i da parte delle autorità monetarie di Francofort­e. Banco Popolare perde il 6,3%, Unicredit il 3,46%, Ubi Banca l’1,91%. La controffen­siva rialzista proviene invece dall’economia reale. Ferrari, miglior titolo della giornata balza dell’8,59%, Telecom Italia del 4,70%, il lusso di Yoox Net-a-Porter del 4,36%, STM del 4,03% e Cnh Industrial del 3,42%.

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