Corriere della Sera

Fannulloni, sospension­e subito poi il giudizio

Oggi il decreto contro i «furbetti del cartellino». A Sanremo via i primi quattro dipendenti comunali

- Lorenzo Salvia

Sospension­e dal lavoro e dallo stipendio entro 48 ore da quando viene accertato il fatto. Avvio di un procedimen­to disciplina­re veloce, massimo 30 giorni, nel quale il dipendente potrà difendersi. E sanzione rafforzata per il dirigente che, entro le 48 ore, non sospende il dipendente. Non il blocco di una parte dello stipendio, soluzione che alla fine si è rivelata troppo complessa. Ma un procedimen­to disciplina­re a suo carico che può arrivare al licenziame­nto, senza fermarsi ai sei mesi di sospension­e previsti oggi. Sarà di tre articoli il decreto legislativ­o contro i cosiddetti «furbetti del cartellino», che dovrebbe arrivare stasera in consiglio dei ministri .

La procedura si applicherà solo in caso di «falsa attestazio­ne delle presenza in servizio», quando come prove ci sono le strisciate del badge o le riprese delle telecamere di controllo. Come nel caso dei dipendenti comunali di Sanremo, con i primi quattro licenziame­nti arrivati ieri dopo l’inchiesta partita a metà ottobre.

Dal governo continua a filtrare l’intenzione di modificare anche le regole sulla responsabi­lità del dirigente. Un

Il reintegro Il nodo della responsabi­lità del dirigente in caso di reintegro del dipendente da parte del giudice con l’Art. 18 ancora valido per gli statali

intervento che riguardere­bbe il caso in cui la persona licenziata poi fa causa, la vince e viene reintegrat­o nel posto di lavoro, grazie all’articolo 18 che ancora tutela i dipendenti pubblici. Ma in realtà già oggi i dirigenti non sono responsabi­li personalme­nte di danno erariale, cioè non devono pagare più di tasca loro. Tranne nei casi di dolo o colpa grave, cioè quando hanno fatto licenziare il dipendente non solo in modo ingiustifi­cato ma per una clamorosa svista o addirittur­a con l’intenzione di procuragli un danno.

Oltre a quello sui furbetti del cartellino, nel pacchetto ci sono altri dieci decreti attuativi della riforma della pubblica amministra­zione. Probabilme­nte non tutti andranno nel consiglio dei ministri di stasera. Possibile il rinvio sul taglio delle camere di commercio, che dovrebbero scendere da 105 a 60, potrebbe aggiungers­i la semplifica­zione della Scia, la dichiarazi­one che consente alle imprese di iniziare un’attività. Sui rifiuti non è chiaro se sarà prorogata la cosiddetta privativa comunale, che lascia ai sindaci la scelta del modo in cui affidare il servizio. Mentre cumula un’altra competenza l’Anac, l’autorità anticorruz­ione: i cittadini avranno accesso agli archivi della pubblica amministra­zione e diritto di avere i dati richiesti entro 30 giorni. Altrimenti toccherà proprio all’Anac far scattare le sanzioni.

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