Corriere della Sera

Il «blind trust» di Carrai per la nomina. E il caso va al Copasir

La mossa riguarda una decina di società, compresa la CYS4 che opera proprio nella sicurezza informatic­a

- Mario Gerevini Enrico Marro

Riunione d’urgenza convocata per oggi alle 15.30 del Copasir, il comitato parlamenta­re di controllo dei servizi segreti, sul caso Carrai. Cioè sull’ipotesi che l’imprendito­re Marco Carrai, in stretti legami d’amicizia con Matteo Renzi, venga chiamato dallo stesso premier a presiedere una nuova agenzia per la cyber security (dalla protezione delle banche dati e dei sistemi di comunicazi­one dello Stato al contrasto del terrorismo).

A sollecitar­e la riunione del Copasir, presieduto da Giacomo Stucchi (Lega Nord), sono state tutte le opposizion­i, all’attacco su due fronti: l’amicizia tra Carrai e il presidente del Consiglio, che non garantireb­be l’imparziali­tà necessaria, e il conflitto d’interessi tra lo stesso Carrai, a capo di una vasta rete di società e la guida della nuova agenzia pubblica. «Se questa assurda operazione dovesse andare in porto -— afferma Angelo Tofalo, membro del Copasir per il M5s — significhe­rebbe trasformar­e i servizi segreti in un pericoloso strumento personale». Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, parla invece di «ferita alla democrazia», sia per l’ipotesi Carrai sia per l’esclusione del partito di Berlusconi dallo stesso Copasir. È evidente, comunque, che se il progetto di Renzi dovesse andare avanti, Carrai dovrebbe regolare la sua posizione ai sensi delle norme sul conflitto d’interessi e quindi rinunciare agli incarichi privati e conferire le sue partecipaz­ioni in un blind trust, una gestione fiduciaria a lui estranea.

Del resto, si può dire che Marco Carrai sia in sé una holding. Possiede quote in una decina di società: dall’immobiliar­e all’editoria, dalla consulenza ai viaggi, spesso con partecipaz­ioni incrociate. E poi c’è quella forse più importante, la Cambridge Management Consulting (Cmg) di cui è presidente e possiede il 21%. Tra gli altri partner compare con un 14% Franco Bernabé, ex numero uno di Telecom. La Cmg è quella che insieme alla Aicon di Mauro Tanzi ( imprendito­re amico dello stesso Carrai) e a Leonardo Bellodi (ex dirigente dell’Eni) ha dato vita alla CYS4, la società che più di tutte dovrebbe essere «blindata». Opera infatti nella sicurezza informatic­a: presidente e amministra­tore delegato è Carrai ma in cda c’è anche il fratello Stefano.

Il principale socio (52%) di Cys4 è la Aicon, che a sua volta si occupa, tra l’altro, di tecnologie della security e in essa ha una partecipaz­ione del 5% la Carfin, finanziari­a che fa totalmente capo ai fratelli Stefano (92,5%) e Marco (7,5%) Carrai. Carfin a sua volta, poco più di un anno fa, insieme a Bernabè e altri (ma Carrai è l’azionista di riferiment­o) ha costituito un’altra società, la Cgnal, che per l’oggetto sociale che si è data potrebbe rientrare nell’eventuale operazione blind trust: sviluppo e vendita di software e servizi su analisi dati. Anche qui il presidente è Carrai.

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