Corriere della Sera

«Lista Toti», il test che tenta il governator­e

- Di Tommaso Labate

«Pensiamoci bene perché queste amministra­tive potrebbero essere il momento giusto per tentare l’esperiment­o…». Sono giorni che, chiuso nella sua stanza di governator­e della Liguria, Giovanni Toti compulsa il sondaggio che gli riconosce una popolarità nazionale pari al 35%. Giorni che, insieme ai suoi, pensa all’«esperiment­o». Quale? Magari non a Savona (dove FI e Lega presentera­nno le loro liste) ma in parecchi comuni della Liguria attesi al voto delle amministra­tive potrebbe tornare in campo la «Lista Toti». Una lista civica, capace di mettere insieme — almeno nei desiderata del governator­e — «noi di Forza Italia, gli amici della Lega, Fratelli d’Italia ma anche pezzi del Nuovo centrodest­ra…». Un piccolo passo per l’uomo Toti, un grande passo per quella coalizione che altrove fatica a decollare. Già, perché nei comuni della Liguria la «Lista Toti» è una mini prova del listone nazionale a cui il centrodest­ra — prima o poi — sarebbe «costretto» dall’Italicum. E lui, il consiglier­e politico di Berlusconi, arriverebb­e a quell’appuntamen­to con un esperiment­o già fatto. Che Toti abbia ambizioni nazionali lo si capisce anche da un altro dettaglio. «Dobbiamo fare della Liguria quello che Renzi ha fatto di Firenze. Un modello da cui partire per poi esportarlo a Roma», ripete alla sua cerchia, in cui i galloni del numero due sono del leghista Edoardo Rixi (il vice di Salvini). «Abbiamo anche un “Luca Lotti”, l’avvocato Pierpaolo Giampelleg­rini», pezzo da novanta della nomenklatu­ra ligure. Segno che, per il futuro assetto del centrodest­ra, in primavera bisognerà monitorare quello che succede a Genova e dintorni.

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