Dall’Eur a Ostia Antica Dieci nuovi musei con il direttore manager
La riforma di Franceschini: «Patrimonio valorizzato»
Nuovo capitolo per la riforma del ministero dei Beni e le attività culturali firmata da Dario Franceschini ed esposta ieri alle commissioni Cultura di Camera e Senato in seduta congiunta. Nascono dieci nuovi musei e parchi archeologici autonomi: i direttori saranno scelti con la procedura di selezione internazionale, così com’è già accaduto nel 2015 con i venti principali musei italiani. Non basta: Franceschini annuncia una profonda riforma per il sistema delle soprintendenze. Nasce infatti la soprintendenza unica «Archeologia, belle Arti e paesaggio» che, nelle intenzioni del ministro, diventa la voce finale e univoca del dicastero in molti delicati momenti della tutela, soprattutto quando si tratta di interventi sul paesaggio e sui tessuti urbanistici.
Ecco l’elenco dei nuovi siti autonomi: 1) il Complesso monumentale della Pilotta di Parma, che unifica Biblioteca palatina, Galleria nazionale, Museo archeologico nazionale; 2) i Musei delle civiltà all’Eur, che unificano Museo nazionale preistorico e etnografico, Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari e Museo dell’Alto Medioevo; 3) il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma; 4) il Museo nazionale romano; 5) il Museo storico e il parco del Castello di Miramare a Trieste; 6) il Parco archeologico dell’Appia Antica; 7) il Parco archeologico dei Campi Flegrei, Bagnoli-Baia-Bacoli; 8) il Parco archeologico di Ercolano; 9) il Parco archeologico di Ostia Antica; 10) Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli.
Ciascuno avrà autonomia amministrativa e progettuale, con un direttore selezionato in base a un concorso internazionale.
Ed eccoci al delicato passaggio della riforma delle soprintendenze. Dice il ministro Franceschini: «Il ministero viene ridisegnato a livello territoriale per rafforzare i presidi di tutela e semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Le nuove soprintendenze parleranno con voce unica a cittadini e imprese riducendo tempi e costi burocratici. La riorganizzazione prosegue nella strada di valorizzazione del patrimonio». Nel momento in cui il silenzio-assenso in materia paesaggistica è ormai legge con la riforma Madia, l’intenzione di Franceschini è far emergere le contestazioni in tempo utile, cioè rapidamente e comunque entro i 90 giorni.
Per Franceschini, con la soprintendenza unica «aumentano i presidi di tutela sul territorio nazionale». Per l’archeologia, passano dalle attuali 17 soprintendenze archeologiche alle nuove 39 soprintendenze unificate (alle quali occorre aggiungere le due soprintendenze speciali del Colosseo e di Pompei). Secondo l’analisi del ministro la nuova articolazione territoriale «realizza una distribuzione dei presidi più equilibrata ed efficiente, ed è stata definita tenendo conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori». Ciascun ufficio verrà articolato in sette aree funzionali (organizzazione e funzionamento, patrimonio archeologico, patrimonio storico e artistico, patrimonio architettonico, patrimonio demo et no antropologico, paesaggio, educazione e ricerca).
Lo scopo sarà, ha spiegato il ministro, «garantire una visione complessiva dell’esercizio della tutela, assicurando anche la presenza delle specifiche professionalità. Per cittadini e imprese sarà così più semplice e rapido rapportarsi con l’ amministrazione con una notevole riduzione degli oneri burocratici ».