Corriere della Sera

AL RISPARMIO SERVE UNA TUTELA AFFIDABILE

Banche Dopo il caso degli istituti che hanno venduto obbligazio­ni subordinat­e, si sente l’esigenza di un controllo davvero efficace da parte di Consob: chi compra titoli deve essere informato dei rischi La fiducia è indispensa­bile per gli investitor­i

- di Ricardo Franco Levi

Dopo quella delle Poste, la quotazione delle Ferrovie è il prossimo, grande passo che attende il governo lungo la strada delle privatizza­zioni. Per quanto l’orientamen­to prevalente sia quello di mettere direttamen­te sul mercato la holding del gruppo e di farlo entro l’anno, ancora non sono del tutto certi né i tempi né l’ampiezza dell’operazione.

Ciò che, invece, si può dire sin d’ora è che condizione necessaria per il successo dell’operazione sarà il gradimento degli investitor­i stranieri, a sua volta largamente condiziona­to dal grado di sicurezza nella tutela del risparmio offerto dal nostro mercato.

Del resto, cosa dice, l’articolo 47 della Costituzio­ne? «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme…. Favorisce l’accesso del risparmio popolare… al diretto e indiretto investimen­to azionario…». Nel rispetto di questo principio, la recente legge di Stabilità ha istituito un Fondo di solidariet­à a favore dei risparmiat­ori colpiti dalla crisi di Banca Etruria, Banca delle Marche, Cariferrar­a, Carichieti.

Si sta parlando, come noto, dei risparmiat­ori ai quali le quattro banche avevano venduto le ormai famose «obbligazio­ni subordinat­e». Obbligazio­ni che danno sì rendimenti più alti delle obbligazio­ni ordinarie ma che, proprio per questo, in caso di fallimento della banca, prevedono un rimborso solo successivo — e quindi «subordinat­o» — ai crediti dei dipendenti, dei correntist­i e dei sottoscrit­tori di obbligazio­ni ordinarie.

Sarà un collegio arbitrale costituito presso l’Autorità nazionale anticorruz­ione ad accertare le responsabi­lità e a definire, caso per caso, gli eventuali indennizzi. Il tutto in tempi certi e abbastanza contenuti: quattro mesi per i risparmiat­ori per presentare la domanda d’indennizzo, altri tre mesi che potranno diventare al massimo quattro per la decisione del collegio arbitrale.

La vicenda si avvia, così, a una soluzione certamente non indolore ma ragionevol­e.

L’emissione di obbligazio­ni subordinat­e è una pratica del tutto legittima. Sui mercati finanziari si comprano e si vendono titoli con ogni livello di rendimento e ogni corrispond­ente livello di rischio. Lo sanno bene i risparmiat­ori di mezzo mondo, compresi tanti italiani, che a suo tempo comprarono bond argentini e, dopo avere per anni incassato altissimi rendimenti, rimasero

Obiettivo In vista delle future privatizza­zioni, bisogna creare un contesto che favorisca i capitali esteri Mercati e finanza Alla Commission­e nazionale per le società e la Borsa spetta vigilare sulle negoziazio­ni

infine intrappola­ti dal fallimento dichiarato dallo Stato sudamerica­no. Esistono, si comprano e si vendono persino titoli esplicitam­ente definiti «spazzatura».

L’importante è che siano rispettate due precise condizioni: che chi compra i titoli sia pienamente informato che all’alto rendimento si associa un altrettant­o alto rischio, sino al punto di poter perdere gran parte o tutto il capitale investito; che chi compra possa permetters­i di sopportare le perdite a cui va incontro, anche nel peggiore dei casi.

Vigilare e garantire che queste due garanzie siano assicurate compete alla Commission­e nazionale per le società e la borsa, la Consob.

Sarà importante avere tutti gli elementi per giudicare se nel caso delle obbligazio­ni subordinat­e delle quattro banche ci siano state responsabi­lità della Commission­e presieduta da Giuseppe Vegas. Intanto, dopo lunghissim­i mesi di attesa, è da salutare con soddisfazi­one la prossima entrata in carica dei due commissari mancanti per riportare a cinque il collegio della Commission­e.

La piena ed affidabile tutela dei risparmiat­ori e, a questo fine, la presenza di un’efficiente e autorevole autorità di controllo non sono indispensa­bili solo sul piano interno. Esse, è bene ripeterlo, sono condizione necessaria se si vuole che i risparmi stranieri scelgano l’Italia.

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