Matrimoni di coppie omosessuali e unioni civili
Sostiene Maurizio Ferrera sul Corriere del 17 gennaio: «Il matrimonio è un fatto istituzionale». La natura, dunque, non c’entra. Non c’è né maschio, né femmina, ma solo un «negozio giuridico» a sorreggere l’istituto matrimoniale, peraltro depurato dalla sua pratica sociale e dalla sua tradizione storica e ridotto quindi a semplice fatto procedurale. Ma come poetava Orazio la natura espulsa si riaffaccia inesorabile, poiché è difficile affermare che la nascita di pargoletti non appartenga alla natura che solo un certo tipo di matrimonio può garantire. Il che significa che vi è un’unione, quella eterosessuale, diversa da altre, pur legittime, come le omosessuali. Nasce qui ovvia una domanda: è logico regolare giuridicamente in modo uniforme situazioni personali e sociali così diverse? Non è davvero comprensibile, come sostiene Ferrera, che una regolamentazione giuridica differenziata costituisca una discriminazione e non invece una ragionevole legittimazione di situazioni tra loro analoghe ma non uguali. Un Paese liberale è quello che riconosce la dignità di ogni persona umana sapendo però distinguere e legittimare senza confusione nella definizione dei rapporti giuridici.
Gerardo Bianco, ass_ex_parlamentari@camera.it
In natura esistono relazioni spontanee (affettivo-sessuali) fra persone. Quelle di gran lunga più diffuse coinvolgono persone eterosessuali; ma spesso non hanno fini procreativi. Il matrimonio è un fatto istituzionale che fornisce un riconoscimento simbolico nonché un insieme di diritti e doveri a chi decide di sposarsi. La grandissima varietà di simboli e diritti/doveri storicamente associati all’istituto del matrimonio conferma che le varie culture decifrano in modi diversi le relazioni «naturali». Molti eterosessuali peraltro si sposano senza il progetto di fare figli o ben sapendo di non poterli (più) fare per ragioni biologiche. Nei Paesi Ocse quasi metà dei bambini nascono fuori dal matrimonio. Negli ultimi decenni, in risposta ai mutamenti sociali, moltissimi governi hanno esteso il matrimonio alle coppie omosessuali. Anche alcune confessioni religiose cristiane nel mondo anglosassone celebrano questo tipo di matrimoni. È lecito pensare che la procreazione sia la quintessenza del matrimonio. È altrettanto lecito pensarla diversamente, senza per questo essere derisi.
Come marito e padre, mi è chiaro che non tutte le relazioni di coppia sono uguali. Penso però che le differenze non giustifichino limitazioni in termini di diritti e libertà, soprattutto libertà «da». Mi sembra di capire che Gerardo Bianco si opponga al matrimonio fra partner dello stesso sesso, ma non alle unioni civili. Bene. Orazio avrebbe detto: cogliamo felici i doni del momento. Procediamo dunque con le unioni civili. Senza se e senza ma.
Maurizio Ferrera