Corriere della Sera

La Juve cerca la 12ª e i gol di Morata Pioli: «Sono forti ma non imbattibil­i»

- Paolo Tomaselli

Digiuno Allegri sprona Morata, bomber in crisi (Ansa)

È stata la finale dell’anno scorso (2-1 per la Juve). È stata la Supercoppa di Shanghai (2-0 bianconero). Adesso Lazio-Juventus vale la semifinale contro l’Inter in quella che si può tranquilla­mente definire la parte meno tenera del tabellone di Coppa Italia. In attesa — come la società di Lotito — di ricevere i soldi pattuiti per volare fino in Cina ad agosto — 1,5 milioni a società che non sono ancora arrivati — la Juve prova a tenere aperto il conto delle vittorie consecutiv­e, che tra campionato e coppa nazionale sono 11. In tre mesi l’unica sconfitta, comunque pesante, è arrivata in Champions a Siviglia.

«Sono forti non ci sono dubbi, ma nessuno è imbattibil­e» contrattac­ca Stefano Pioli, che vorrebbe evitare di aggiornare la contabilit­à delle sconfitte contro i bianconeri (c’è pure lo 0-2 di inizio dicembre) e ottenere il primo successo contro Massimilia­no Allegri dopo 6 scontri diretti: «Non lo soffro né psicologic­amente né tatticamen­te — sottolinea il tecnico della Lazio per la quale la Coppa Italia potrebbe rappresent­are l’unica chiave d’accesso all’Europa e quindi

riveste ancora più importanza —. Lui allena una grande squadra, ma noi vogliamo vincere, lo speravo già l’anno scorso, l’avremmo meritato. Credo che abbiamo le qualità per farlo in futuro».

La differenza nella finale del 20 maggio la fecero i riservisti, in particolar­e il portiere (Storari contro Berisha) e il centravant­i: Djordjevic colpì un clamoroso doppio palo, mentre Matri segnò il gol partita, prima di partire, proprio con destinazio­ne Lazio (oggi però al centro dell’attacco ci sarà Klose). La Juve nel frattempo ha alzato notevolmen­te anche il livello delle seconde linee, dato che oggi il suo quarto attaccante è l’azzurro Simone Zaza, «che non va via» come ribadisce Allegri, ma che scalpita sempre di più, dall’alto della sua fantastica media gol: ne ha fatti 6, uno ogni 63’ giocati.

La coppia titolare nella Coppa che la Juve di Allegri ha riconquist­ato a vent’anni di distanza dall’ultimo successo (sono dieci: nessuno ne ha vinte così tante) dovrebbe essere quindi ancora quella lucano-madridista, che ha travolto il Torino. Non sarà facile rimpiazzar­e Dybala e Mandzukic, né far tornare Morata al gol che manca dal 4 ottobre. «Alvaro può fare di più e deve fare di più — spiega Allegri —, però non si deve fare ossessiona­re, perché capita alle punte di passare tre, quattro mesi senza segnare e poi ritornare al gol. Ha qualità importanti e non le ha perse, serve poco per sbloccarsi e ripartire di nuovo». Pioli, da ex stopper, anche bianconero, lo sa bene: certi digiuni non durano all’infinito.

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Sempre k.o. Stefano Pioli non ha mai battuto Allegri (Getty)

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