Unioni civili, le 98 piazze delle sveglie «Noi un milione»
La stima dell’Arcigay: un milione di persone, il Parlamento ci ascolti Il voto sulle adozioni dopo l’evento al Circo Massimo di chi si oppone
Unioni civili, mobilitazione in 98 città per i pari diritti per le coppie dello stesso sesso. Piazze gremite a Roma al Pantheon e a Milano, in Piazza della Scala ( in foto). Arcigay: «Siamo un milione». L’arcivescovo Forte: «Bene i diritti ma la famiglia è altro».
Cento piazze piene per urlare forte: «Svegliati Italia!». Nel fine settimana che precede la battaglia in Senato sulla legge Cirinnà — unioni civili per le coppie omosessuali anche con adozione del figliastro, unioni di fatto per gli eterosessuali — l’appello lanciato da Arcigay e Arcilesbica ha riempito, anche al di là delle aspettative degli organizzatori, le piazze a Milano, Palermo, Napoli, Trento, Torino, Roma, Bologna, Venezia, Potenza, Bari, Cagliari, Sassari, Nuoro, Catanzaro e in molte altre città. A Londra (davanti alla nostra ambasciata) si sono ritrovati 200 manifestanti. «Un milione di sveglie hanno suonato oggi in tutto il Paese, il Parlamento le ascolti», ha detto il segretario di Arcigay, Gabriele Piazzoni.
La manifestazione di ieri ha raccolto l’adesione di esponenti di spicco del Pd, della sinistra e dei Radicali italiani: i sindaci Fassino, Pisapia e Orlando, il ministro Martina e la senatrice Monica Cirinnà portata in trionfo in piazza del Pantheon. La verdiniana Manuela Repetti ( Ala) ha detto: « Sono piazze che dimostrano che l’Italia è matura».
Le 98 piazze italiane di ieri precedono di 7 giorni il Family Day — sostenuto dalla destra, da Ap di Alfano, da molte associazioni ecclesiastiche con l’appoggio dei vescovi — che, dicono gli organizzatori, sabato 30 dovrebbe portare al Circo Massimo «una folla immensa». A Roma, ci saranno anche i ministri Galletti e Lorenzin (Ap) e il deputato Fioroni (Pd). Giovedì 28 la legge Cirinnà riprenderà il suo percorso in Senato (senza relatore e pareri del governo) con il voto palese sulle pregiudiziali di costituzionalità. E subito ci si chiede se il no dei centristi di Alfano verrà compensato dai grillini. Invece, il voto segreto sull’adozione del figliastro (osteggiata anche da 30 senatori dem) ci sarà solo dopo il Family Day che potrebbe spostare, nel Pd, la sottile linea di confine tra favorevoli e contrari. La senatrice Rosa Maria Di Giorgi, che contro la stepchild adoption ha presentato con i colleghi dem l’emendamento sull’affido rafforzato, dice di essere moderatamente fiduciosa: « C’è l’emendamento Chiti, sul pre affido di 3 anni precedente all’adozione, oppure la proposta Puglisi, che parla di un percorso protetto di due anni prima dell’adozione. Ecco, questi sono esempi di mediazione possibile
L’ex relatrice La senatrice Cirinnà a Roma: «È una bella piazza e lo sarà anche quella del 30»
mentre altri testi del Pd sono davvero acqua fresca».
Gli altri nodi da sciogliere riguardano i rimandi della legge Cirinnà tra unioni civili e diritto matrimoniale e il difficile tentativo di inasprire le pene per chi utilizza la maternità surrogata all’estero (in Italia vietata dalla legge 40). «Anche su questo abbiamo i nostri emendamenti ma per la mediazione vera credo che se ne riparli dopo il Family Day » , conferma la dem Di Giorgi, renziana della prima ora. La senatrice Cirinnà accetta la sfida: Il Pd sarà unito, sarà un bella legge per l’Italia. Questa è una bella piazza e anche quella del 30 lo sarà».