L’archivio storico: 8 milioni di articoli a portata di clic
Da mercoledì l’archivio completo del «Corriere» con le 22 mila firme che hanno scritto dal 1876 sarà consultabile su computer, tablet e smartphone
«Pubblico, vogliamo parlarti chiaro» esordiva il direttore e fondatore Eugenio Torelli Viollier il 5 marzo 1876, sul primo numero del Corriere della Sera. «L’enfasi ti lascia freddo e la violenza ti dà fastidio — continuava —. Vuoi che si dica pane al pane e non si faccia una trave d’una festuca». Sono passati 140 anni. Da allora il giornale ha attraversato due guerre mondiali, raccontato la nascita della Repubblica italiana, lo sbarco dell’uomo sulla Luna e la caduta del muro di Berlino, le stragi di mafia, l’Iraq, l’Afghanistan, la Siria. Un secolo e mezzo di storia in cui sono cambiati gli equilibri del mondo, la politica interna e l’economia, i modi di pensare e il costume, narrati giorno per giorno in quelle pagine fatte all’inizio solo di inchiostro e di parole, poi arricchite dalle immagini e dal colore. Ma, sempre — da Montanelli a Biagi, da Pirandello a Montale, da Moravia a Pasolini — attraverso l’autorevolezza delle grandi firme del giornalismo e della cultura.
Dal 27 gennaio questi 140 anni saranno a disposizione di tutti. Adesso che l’informazione continua a vivere sulla carta stampata — come mostra il successo de la Lettura —, ma che si esprime e può contare anche su dispositivi e supporti tecnologici nuovi, il Corriere della Sera digitalizza e apre ai lettori il suo archivio storico.
I grandi giornalisti Si può cercare per autore digitando i nomi di giornalisti come Montanelli o Biagi
Gli intellettuali Da Pirandello a Pasolini le parole e le idee di tutti gli intellettuali che hanno collaborato
Viaggio nel tempo Le due guerre mondiali, la nascita della Repubblica, la lotta alla mafia e al terrorismo
Due milioni e mezzo di pagine, 8 milioni di articoli per un totale di 22 mila firme, raggiungibili da mercoledì all’indirizzo archivio. corriere. da computer, smartphone e tablet, frutto di un ambizioso lavoro di trasferimento dalla carta ai bit. Dalla stessa data, il giornale sarà anche online con il suo sito in una versione completamente rinnovata, sia nella veste grafica sia nei contenuti, ancora più aggiornati e di qualità, prodotti dall’intera redazione — cronisti, corrispondenti, inviati, editorialisti — dall’alba fino a notte fonda.
Le notizie consultabili nell’archivio digitale saranno dunque milioni e milioni, ma la fruizione è stata pensata per essere semplice e immediata. La prima schermata si apre con una barra di ricerca, per singolo testo o per pagina, in cui inserire la parola o le parole («Vietnam», ad esempio) con cui scandagliare l’immenso patrimonio del giornale. In questo modo appariranno già tutti gli articoli scritti sul tema. Ma l’indagine si può anche raffinare e personalizzare, creando i propri percorsi di lettura, attraverso appositi filtri con cui lanciare la ricerca, tra i quali la data, il personaggio, la firma (tornando al Vietnam, si potrebbero selezionare gli anni della guerra con gli Stati Uniti, gli articoli su Ho Chi Minh, quelli di Egisto Corradi...). Tra le opportunità, inoltre, quella di salvare i risultati e condividerli sui social network.
Il giornale sarà presente nell’archivio in tutte le edizioni con cui uscì nel corso del tempo, incluse quelle pomeridiane del Corriere d’Informazione (in corso di digitalizzazione, invece, il Corriere dei Piccoli, La Domenica del Corriere e La Lettura novecentesca).
Accedere sarà possibile con un abbonamento (0,99 euro il costo per il primo mese, 33 centesimi al giorno per quelli successivi). Sottoscriverlo consentirà anche di consultare illimitatamente, da computer, smartphone e tablet, i contenuti online del Corriere della Sera e di godere di alcuni servizi Premium, come PrimaOra. Ovvero, la newsletter mattutina, a cura delle principali firme, sui fatti da tenere d’occhio quel giorno.
@al_rastelli