Corriere della Sera

Barriera anti-profughi Un muro per sigillare il confine Grecia-Macedonia La proposta slovena piace Il (nuovo) piano Ue a Bruxelles e agita Atene che resterebbe isolata

- Maria Serena Natale msnatale@corriere.it

Da Nord a Sud ogni giorno nuovi muri di controlli e divieti, da Sud a Nord non si ferma il flusso di una migrazione che fa saltare regole e confini. Anche la linea del fronte si sposta in questa crisi dai troppi punti di rottura. Prima l’Italia lasciata sola nel Mediterran­eo, poi l’Ungheria delle barriere di filo spinato per fermare il flusso lungo la rotta balcanica, quindi il braccio di mare tra Turchia e isole greche dell’Egeo con il suo carico di vite e dolore. Un nuovo focolaio si accende ora al confine meridional­e della Macedonia, dal quale passano i profughi in arrivo dalla Grecia diretti verso Germania, Austria e Paesi del Nord Europa. La Ue sta studiando un piano per aiutare Skopje a fermare il passaggio dei migranti che si ritrovereb­bero così bloccati in una Grecia circondata e costretta a gestire all’interno un’emergenza superiore alle forze del governo di Alexis Tsipras. Il primo ministro di Atene, già alle prese con le contrastat­e riforme previste dal terzo pacchetto di salvataggi­o internazio­nale, giudica pericolosa l’ipotesi di rafforzame­nto dei controlli al confine macedone emersa mercoledì scorso dalla riunione degli ambasciato­ri europei su proposta della Slovenia e già sfociata nell’invio di una squadra tecnica per valutare la situazione sul terreno. I funzionari della Commission­e Ue dovranno ora stimare l’entità delle risorse — mezzi e uomini — necessarie alla Macedonia, che nella settimana appena conclusa ha bloccato la frontiera due volte «per motivi tecnici». Il confine è stato riaperto ieri, aggiornata la conta degli ingressi: oltre mille nelle ultime 24 ore, circa 38 mila dall’inizio dell’anno, con temperatur­e sotto lo zero e nevicate che mettono in serio pericolo i profughi, tra i quali molti anziani, donne e bambini. La Macedonia attualment­e respinge i migranti economici e lascia passare solo rifugiati da Siria, Afghanista­n e Iraq decisi a raggiunger­e Austria e Germania, due dei Paesi che insieme a Slovenia, Svezia e Danimarca nelle ultime settimane hanno annunciato la reintroduz­ione dei controlli temporanei ai confini.

Sigillando la frontiera Nord, il progetto europeo di fatto taglierebb­e fuori dall’area di libera circolazio­ne di Schengen la Grecia che ha visto oltre 850 mila ingressi nel 2015, più di 42 mila solo a gennaio 2016. La rapida risposta di Bruxelles alla sollecitaz­ione del premier di Lubiana Miroslav Cerar, preoccupat­o per il passaggio di migranti irregolari dalla via dei Balcani che ormai include a pieno titolo anche la piccola Slovenia, riflette la presa d’atto del fallimento del piano di cooperazio­ne con Ankara per tentare di arrestare il flusso in Turchia. Solo venerdì scorso 43 persone hanno perso la vita nel doppio naufragio dell’Egeo, tra loro 17 bambini. E traduce il senso d’impotenza che corre tra le capitali di fronte a una marcia che sfida l’inverno per sfuggire alla guerra e alle persecuzio­ni trovando un’Europa divisa e paralizzat­a, incapace anche di procedere con il sistema degli hotspot per l’identifica­zione dei migranti in Grecia e Italia e con lo smistament­o dei 160 mila richiedent­i asilo previsto dalla Commission­e: finora solo 331 rifugiati sono stati ricollocat­i. Dal confine macedone sono transitati circa 38 mila migranti dall’inizio dell’anno

L’operazione Macedonia piace a Berlino da dove Angela Merkel mantiene la leadership politica della gestione dell’emergenza ma deve fare i conti con un’opposizion­e interna alla linea dell’apertura che è stata rinvigorit­a dalle polemiche sull’aggression­e di massa di Capodanno a Colonia e che nell’immediato costringe la cancellier­a a un riposizion­amento a favore di controlli più severi. Il progetto piace anche al presidente del Consiglio Ue, il polacco Donald Tusk, che con i leader europei ha fissato per marzo l’ultimatum per l’elaborazio­ne di un nuovo piano capace di salvare uno dei pilastri dell’Unione, la libera circolazio­ne nello spazio Schengen — con annessa revisione del sistema di Dublino sul diritto d’asilo. Europa ultima chiamata.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy