Corriere della Sera

Ravetto: il vero rischio è una mini-Schengen

- Daria Gorodisky

Trattato Laura Ravetto, deputato di Forza Italia e presidente del Comitato parlamenta­re di controllo sull’attuazione del Trattato di Schengen

Laura Ravetto, deputato di Forza Italia e presidente del Comitato parlamenta­re di controllo sull’attuazione del Trattato di Schengen, giudica l’accordo sulla libera circolazio­ne delle persone il «pilastro dell’Europa». E teme, «con un po’ di malizia», che escludere qualche Paese dal Trattato, significhi in realtà «volere arrivare a un miniScheng­en. Cioè un numero di nazioni più interne e quindi più sicure, come Germania, Austria, che mantengono la libera circolazio­ne tra di loro; mentre quelle più esterne, come Grecia e Italia, vengono lasciate da sole ad affrontare i flussi migratori». «Sarebbe gravissimo — continua Ravetto —. Anche perché la situazione tragica attuale è dovuta in gran parte alla Germania, che ha proclamato porte aperte a un milione di siriani. Senza dimenticar­e che, quando la Germania aveva il problema delle migrazioni dai Paesi ex comunisti, abbiamo allargato l’Europa, non l’abbiamo ristretta». E la Francia, «davvero risolvereb­be i suoi problemi abolendo Schengen? Gli ultimi attentati sono stati compiuti da persone che vivevano lì. Ma dei quali non si è controllat­o il via vai con la Siria».

La soluzione quindi sta nei controlli esterni: «Serve una guardia di frontiera europea». Così come, stando all’Italia, «sono indispensa­bili i rimpatri, senza i quali non si può parlare di accoglienz­a. Se non si interviene per rassicurar­e i cittadini, sarà difficile anche per il mio partito continuare a difendere il Trattato».

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