«Vigilanza Bce, errore di comunicazione»
Padoan: i mercati hanno interpretato il questionario come un preavviso di provvedimento Contento che Draghi abbia chiarito che non ci sono richieste di aumenti di capitale
Anche l’euro fa capolino nel capitolo sui migranti e il trattato di Schengen. È successo al World economic forum di Davos, su un argomento in cui ha preso la parola anche il ministro Pier Carlo Padoan. «Qualcuno oggi ha detto - ha spiegato il ministro durante una conferenza stampa - che se anche Schengen crolla l’euro non avrebbe problemi. Io non sono di questa opinione. La tenuta dell’euro è un problema non solo finanziario ma di fiducia reciproca e di volontà o meno di stare insieme».
Il ministro, commentando le turbolenze finanziarie di inizio anno, ha comunque ribadito la propria fiducia nella ripresa dell’economia italiana. «Il comportamento dei mercati dà un’immagine distorta dell’economia reale», ha detto. Padoan è poi tornato sui recenti crolli borsistici di alcune banche. «Osservo i fatti - ha spiegato - dalla Bce, in particolare dal segmento che si occupa della Sorveglianza, è stato inviato un questionario sulle misure che ciascuna banca aveva intenzione di prendere sul trattamento dei crediti in sofferenza». Tuttavia «mentre le banche europee sono rimaste anonime, le sei italiane coinvolte sono state identificate» e «i mercati hanno interpretato questa richiesta di informazioni come un preavviso di provvedimenti più seri che nella testa degli operatori potrebbero essere stati persino una risoluzione». «Sono molto contento - ha aggiunto il ministro - che Draghi abbia chiarito che in nessuna banca c’è una richiesta di aumento di capitale», ma «ci sono voluti tre giorni di turbolenze sui mercati per ottenere risposta che le eliminasse» e anche un rialzo dei titoli «non lascia le cose come stavano prima» Bruxelles, per parlare di bad bank (il meccanismo per liberare le banche da una parte delle sofferenze, resta però il nodo degli aiuti di Stato) e anche di assicurazione comune contro la disoccupazione. Crede nell’appuntamento di martedì del Tesoro con la commissaria Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager, anche il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che si è detto pronto a esaminare i termini della bad bank appunto già dopodomani. L’impulso alla crescita di un accordo sarebbe «significativo», secondo Padoan. Il quale ha auspicato la vendita di una quota delle Ferrovie entro la fine dell’anno, dopo un piano di rafforzamento industriale. E si è detto favorevole ai contributi europei alla Turchia, invitando però a migliorare la strategia comunitaria e a ripensarne il bilancio.