Corriere della Sera

Il sindaco e la casa comprata dall’indagato per mafia Reggio Emilia, 5 Stelle contro il pd Vecchi. Lui: «È una gogna, l’acquisto fatto anni prima dell’inchiesta»

- Riccardo Bruno

più o meno in quattro secondi. Mi dice come facciamo a stargli dietro con i nostri mezzi di servizio?».

La sfida finora è stata tutta qui, una questione di potenza, soprattutt­o. Tre ladri forse armati (non hanno mai sparato), sicurament­e pericolosi e pronti a tutto pur di non farsi catturare, stanno mettendo alla prova polizia e carabinier­i dell’intero Nord-Est. Che più di una volta sono stati a un passo dal prenderli ma che alla fine hanno dovuto desistere davanti alle accelerate del loro mezzo di locomozion­e, chiamiamol­o così.

Trattasi di un’Audi Rs4 gialla, motore Lamborghin­i, targa ticinese, rubata all’aeroporto di Malpensa il 26 dicembre scorso e da allora mai intercetta­ta fino al 16 gennaio quando gli abitanti di un quartiere di Abano Terme (Padova) chiamano i carabinier­i per segnalare

L’acquisto della casa mette in imbarazzo, tre anni dopo, il sindaco di Reggio Emilia, il pd Luca Vecchi. Perché tre anni fa, si scopre adesso, a venderglie­la fu Francesco Macrì, uno dei duecento imputati nel processo Aemilia, la maxi-inchiesta che ha svelato quanto fossero ramificati gli interessi delle cosche della ‘ndrangheta in Emilia Romagna. Le opposizion­i, soprattutt­o il Movimento 5 Stelle, sotto tiro a Quarto per una storia di rapporti tra mafia e amministra­tori, ha chiesto le dimissioni del sindaco, della moglie Maria Sergio (ex dirigente del Comune, e a cui è formalment­e intestato l’immobile) e anche del ministro Graziano Delrio, che ha guidato la città di Reggio Emilia fino al 2013.

Vecchi non nasconde la difficoltà del momento: «Mi è cascato un muro addosso. Mi sento addolorato, e anche vittima». E si difende con sobrietà, ma anche con forza: «A chi strumental­mente prova a tirare in ballo le azioni della mia famiglia per gettare ombre sul mio impegno amministra­tivo, ribadisco che il nostro operato è trasparent­e. Nessuna allusione o tentativo di gogna piegherà

Eletto Luca Vecchi, 43 anni, è stato proclamato primo cittadino di Reggio Emilia — con una lista di centrosini­stra — il 5 giugno 2014 con il 56,39% delle preferenze. È laureato in Economia e Commercio questo fatto».

L’acquisto venne perfeziona­to il 17 maggio 2012 tra la moglie di Vecchi e la società M&F General Service, di cui era amministra­tore unico il crotonese Francesco Macrì. Il quale, nel gennaio dell’anno scorso, finì nel lungo elenco di indagati dell’inchiesta Aemilia con l’accusa di aver reimpiegat­o beni e denaro di provenienz­a illecita e di aver favorito gli affari della cosca Grande Aracri. Il sindaco Vecchi puntualizz­a che nel 2012 fece «tutte le possibili verifiche» e di non aver avuto nessun dubbio di «irregolari­tà o di opportunit­à» rispetto a quell’acquisto.

Ma alle opposizion­i non basta. Il capogruppo M5S alla Camera Davide Crippa e il vice Michele Dell’Orco, osservano che «per oltre un anno dal momento del coinvolgim­ento di Macrì, il sindaco Vecchi e la dirigente Maria Sergio hanno taciuto alla popolazion­e la notizia relativa alla casa in cui vivono». E chiedono che «il ministro Delrio riferisca alle Camere su quanto accaduto».

Il bersaglio politico sembra proprio il ministro delle Infrastrut­ture, anche lui nei mesi scorsi tirato in ballo dalla mega-indagine sulle ‘ndrine calabresi al Nord. Delrio era stato infatti sentito dai magistrati come persona informata sui fatti per la sua partecipaz­ione nel 2009, quando era in corsa per la rielezione al Comune, alla procession­e del Santissimo Crocifisso a Cutro in provincia di Crotone (atto di riconoscen­za alla corposa comunità di calabresi nel Reggiano, peraltro condivisa anche da altri candidati).

Il Pd ovviamente difende senza tentenname­nti il sindaco di Reggio Emilia. I consiglier­i comunali parlano di «macchina del fango accesa ancora una volta dal Movimento 5 Stelle». Per il deputato Paolo Gandolfi «Vecchi merita la nostra fiducia perché è un sindaco onesto, capace ed equilibrat­o. Il resto è spazzatura politica».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy