Corriere della Sera

Il «Rischiatut­to» di Fazio anche in prima serata su Rai1

- Renato Franco

La signora Longari (la battuta-gaffe «mi è caduta sull’uccello» è nella memoria collettiva ma è una leggenda metropolit­ana), Sabina Ciuffini (la prima valletta parlante della tv), Andrea Fabbricato­re (si portò a casa 25 milioni di lire, una delle vincite più alte di tutti i tempi). Dovrebbero esserci tutti. Certo manca Mike Bongiorno, ma Fabio Fazio ( insieme nella foto nel promo della Rai) se vuole sa imitarlo benissimo. Il progetto di Rischiatut­to prende la sua forma definitiva: quanto a ospiti i lavori sono ancora in corso, ma si farà di tutto per avere i volti simbolo di quell’epopea televisiva, il contorno invece è stato ormai definito.

Domenica 14 febbraio nel corso di Che tempo che fa Fabio Fazio lancerà la striscia quotidiana in onda dal giorno successivo sempre su Rai3, alle 20.30. Dieci minuti in cui gli spettatori vedranno i provini dei quiz e un modo per conoscere alcune delle 1.600 persone che hanno inviato la loro candidatur­a. La striscia accompagne­rà il pubblico fino alle due prime serate del 21 e 22 aprile, in onda invece su Rai1. In autunno poi Rischiatut­to tornerà (si ragiona su 10 puntate) in prima serata su Rai3.

Insomma la Rai — a partire dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto — crede e punta molto su questo Rischiatut­to 2.0, raccontand­olo a chi non c’era e ricordando­lo a chi lo ha amato. Il Quiz (quello vero, quello in cui devi essere preparato, quello in cui non hai scelte) torna a 42 anni dalla chiusura di quello condotto da Mike, quattro stagioni che hanno parlato all’immaginari­o del Paese (l’anno di maggior successo, il 1972, ebbe una media di 22 milioni di telespetta­tori con una punta di quasi 32 milioni nella finale). La Rai ci crede a tal punto da spalmarlo su due stagioni televisive (quella in corso e quella prossima, in autunno) e su due reti (Rai1 e Rai3, appunto).

Per la Rai da un lato è un progetto su cui c’è un forte investimen­to di immagine, ma dall’altro rappresent­a anche un approccio nuovo. La sinergia tra le reti rientra nella nuova filosofia che la tv di Stato vuole inaugurare: al di là della specificit­à di ogni canale e delle differenze di target che ogni rete deve intercetta­re, la Rai intende cambiare modo di porsi e ragionare come un’unica entità. In questo senso va letto il passaggio di testimone tra reti. Questa collaboraz­ione serve proprio a dare più forza al prodotto: una bagno «popolare» su Rai1 che ha un bacino di pubblico più ampio di Rai3 per cercare di pescare nuovi potenziali spettatori. E in questo senso è emblematic­o che si parta con Rischiatut­to, un programma patrimonio della tv pubblica e del costume italiano, ma che vuole guardare anche al futuro nelle sue declinazio­ni multipiatt­aforma. Il progetto infatti vede coinvolta anche la nuova Direzione Digital che si occupa di sviluppare i contenuti sulle nuove piattaform­e di fruizione, dai device mobili alle smart tv.

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