Gianfranco Beltrami
Medico dello sport, docente del corso di laurea in Scienze motorie all’Università di Parma o sci di fondo è un toccasana per corpo e mente, adatto a tutte le età. «Rispetto allo sci da discesa, quello di fondo si basa su una tecnica più semplice, acquisibile a qualunque età. Il rischio di traumi è minimo e i costi nettamente inferiori», sottolinea Gianfranco Beltrami, specialista in Medicina dello sport, docente del corso di laurea in Scienze motorie dell’Università di Parma. «Anche se richiede un grosso sforzo muscolare e doti aerobiche di resistenza, è più rilassante perché i percorsi sono per lo più pianeggianti o con modesti dislivelli, e si può dosare lo sforzo, scegliendo itinerari adatti alle proprie forze e capacità, riducendo la velocità o facendo brevi pause per riprendere fiato»
Quali sono gli aspetti tecnici fondamentali dello sci di fondo?
«Esistono due tecniche principali: la classica e il pattinato (o skating), che sfruttano diversi passi, usati in relazione all’andamento del terreno. Il tipo di spinta nella tecnica classica è simile a quella che si dà in monopattino e il passo più tipico è quello alternato in cui gambe e braccia lavorano alternativamente in coppia, combinando due spinte coordinate di gamba e braccio opposto. Nello skating la spinta ricorda quella del pattinaggio: lo sci va posto sullo spigolo interno e divaricato di punta in modo da creare una superficie di appoggio sulla quale fare contrasto».
Quali sono i benefici di questo sport?
«È un’attività aerobica, al pari della corsa e del ciclismo e, come tale, è perfetto per chi vuole dimagrire e allo stesso tempo migliorare la salute cardiovascolare. Fare sci di fondo con regolarità contribuisce, infatti, a ridurre i valori di pressione, colesterolo cattivo, trigliceridi e glicemia (glucosio nel sangue). Non solo, aumenta anche la capacità respiratoria, migliora l’equilibrio e la coordinazione dei movimenti, e tonifica tutti i distretti corporei, comprese braccia e schiena. Infine alcuni studi suggeriscono anche benefici per l’umore».
Che preparazione atletica è necessaria?
«Bisogna innanzitutto migliorare le proprie prestazioni cardiorespiratorie in modo da aumentare la resistenza e tonificare i vari gruppi muscolari. A questo scopo basta fare jogging, andare in bicicletta, nuotare, allenarsi con l’ellittica, un’attrezzatura che simula il movimento dello sci da fondo, o il vogatore, strumento che invece simula la remata. Per agire sulla forza muscolare occorrono poi degli esercizi di potenziamento sia degli arti superiori sia di addominali e gambe, a corpo libero oppure usando bilancieri, manubri o macchine apposite in palestra. Per prevenire eventuali infortuni, è buona regola fare un breve riscaldamento subito prima di mettere gli sci ai piedi e quindi iniziare per gradi. I neofiti possono partire con un breve percorso di mezz’ora e aumentare la durata in modo graduale».
È facile farsi male?
«È facile cadere, ma è raro farsi male in modo serio. Il rischio di infortuni è molto inferiore a quello dello sci alpino e dello snowboard. Se si inizia un percorso senza un buon allenamento si possono avere crampi e indolenzimenti muscolari. Una delle aree più a rischio di infortuni è quella del tendine d’Achille: se si avverte qualche fastidio meglio interrompere e stare a riposo finché il dolore non passa, pena la possibile rottura del tendine. Anche la caviglia è abbastanza esposta a traumi perché la scarpetta che si usa nello sci di fondo non blocca l’articolazione. Fratture e rotture dei legamenti sono invece poco comuni».