L’effetto Checco Zalone continua a farsi sentire anche in tv
L’effetto Checco Zalone si fa sentire anche in tv, e non solo. Con studiato tempismo, Canale 5 ha messo in onda, nel prime time di lunedì 18 gennaio, Sole a catinelle, il penultimo film di Luca Medici, campione d’incasso nel 2013, sfruttando l’onda del successo in sala di Quo vado? (più di sessanta milioni di euro raccolti in tre settimane, oltre otto milioni e mezzo di presenze).
E così l’effetto Zalone si è fatto sentire ben oltre le sale cinematografiche: mentre i titoli di Mediaset scattavano al rialzo compensando le preoccupazioni per la raccolta pubblicitaria, Sole a catinelle ha spinto in su la serata dei «Filmissimi» del lunedì, raccogliendo 6.630.000 spettatori, per una share del 24,1%.
Si tratta di dati piuttosto curiosi, che danno anche un’idea di come funzioni oggi la tv. Sole a catinelle era già andato in onda, su Canale 5, all’apertura della «finestra generalista» — due anni dopo l’uscita del film in sala — nel settembre del 2015. L’aspetto curioso della vicenda è dato dal fatto che, alla «seconda visione» generalista, il film di Checco funzioni ancora meglio, raccogliendo più spettatori (a settembre erano 5.072.000, per una share del 21,1%, dunque tre punti di share in meno). È ovvio, naturalmente, che l’effetto promozionale dell’ultimo film in sala ha funzionato: è la legge del successo che chiama successo. E dunque, non è poi nemmeno così vero che il cinema — ampiamente sfruttato nelle «finestre» successive alla sala, dall’home video al video on-demand alla pay tv — perde progressivamente di valore.
Perché la televisione ha questo di straordinario: la capacità di sincronizzarsi con i tempi, i ritmi, gli umori del Paese. Zalone in tv è visto e rivisto, soprattutto dai pubblici a lui più affezionati: bambini (37% di share), adolescenti (32%), giovani adulti (30%) e, più in generale, le famiglie. (a.g.) In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel