Corriere della Sera

La poliziotta senza casco che dà la mano agli operai

- Di Giovanni Bianconi

La gestione dell’ordine pubblico passa anche da una stretta di mano, un casco sfilato per mostrare la faccia e dialogare. Ieri a Genova, durante la manifestaz­ione degli operai dell’Ilva il gesto della poliziotta Maria Teresa Canessa ( in foto) di togliersi il casco e stringere la mano al primo che s’è trovata davanti è servito a stemperare il clima e riportare la calma.

Il confronto Il vice questore aggiunto Maria Teresa Canessa di fronte al corteo dei metalmecca­nici Ilva ieri a Genova

Avolte la gestione dell’ordine pubblico passa anche da una stretta di mano, un casco sfilato per mostrare la faccia e dialogare. Com’è accaduto ieri a Genova, durante la manifestaz­ione degli operai dell’Ilva timorosi di vendite, esuberi e licenziame­nti. Decisi a far sentire la propria voce. Avevano portato in strada i mezzi pesanti, sparato petardi e acceso qualche fuoco, mettendo in allarme i responsabi­li della sicurezza. Un corteo che poteva degenerare, sebbene tra i manifestan­ti ce ne fossero tanti con i capelli bianchi, o senza: arrabbiati e decisi, ma sostenuti dalla gente ai balconi e non inclini alla provocazio­ne e allo scontro. Tuttavia, quando sale la tensione non si sa mai come va a finire. Da tempo il capo della polizia, Alessandro Pansa, raccomanda ai suoi uomini di tenere i nervi saldi e di limitare al minimo l’uso della forza, soprattutt­o con i lavoratori; quasi sempre ascoltato, talvolta disatteso. Anche quando la situazione si fa più critica, è preferibil­e il confronto. E così, dopo che manifestan­ti e poliziotti in assetto anti sommossa s’erano fronteggia­ti per ore, il gesto del vice-questore aggiunto Maria Teresa Canessa di togliersi il casco e stringere la mano al primo che s’è trovata davanti (seguita da altri colleghi) è servito a stemperare il clima e riportare un po’ di calma. La notizia del prossimo incontro con la sottosegre­taria allo Sviluppo economico, chiesto e ottenuto dai dimostrant­i, ha fatto il resto. «È stato un atto istintivo e spontaneo dopo ore di stress — ha raccontato la funzionari­a, quarantune­nne madre di tre gemelli — per parlare a quattr’occhi con queste persone messe a dura prova». Non contropart­i, ma parti diverse in un unico ambito di convivenza civile. È solo un’immagine, d’accordo, e i problemi restano. Ma si contrappon­e a molte altre, viste troppe volte, di manganella­te, molotov, lacrimogen­i e volti coperti. Meglio questa.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy