Corriere della Sera

L’archivio storico del Corriere online fa il pieno in Rete

Una grafica più elegante e ordinata con la qualità che ha sempre contraddis­tinto la testata nei suoi 140 anni Notizie, reportage, commenti, contenuti multimedia­li: tutta la redazione al lavoro dalle prime ore del mattino Il lancio del sito, i video e l’ed

- Davide Casati

Migliaia di conversazi­oni online — attente, curiose, a volte critiche, ma per la stragrande maggioranz­a dal tono positivo — hanno accolto il lancio della nuova edizione digitale del Corriere della Sera. Un sito reso molto più elegante e ordinato — nel grafico qui accanto potete vedere alcune delle principali novità —, ma soprattutt­o mutato nel suo approccio ai fatti del giorno. Perché è frutto di uno sforzo corale dell’intera redazione del Corriere, che sin dalle prime ore del mattino avvia il suo lavoro in ognuna delle sue sezioni per assicurare che ogni notizia venga verificata, scritta e approfondi­ta con la cura e secondo criteri di qualità che i lettori, da generazion­i, hanno imparato a pretendere e ad apprezzare dalla versione cartacea del loro quotidiano.

A suscitare entusiasmo è stato, ieri, anche l’archivio storico, posto per la prima volta in Rete. I lettori — ma anche i ricercator­i e gli appassiona­ti — hanno raccontato sui più moderni degli strumenti di comunicazi­one del XXI secolo (i social media e i sistemi di messaggist­ica, da Twitter a Facebook, da Instagram a WhatsApp) i 140 anni di una storia iniziata nel XIX secolo, quando il primo numero del Corriere uscì dalla prima redazione del giornale, un semplice ammezzato di due stanzette nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano, allora nemmeno terminata. Le prime pagine storiche — da quelle dedicate a eventi come la Liberazion­e, la nascita della Repubblica, lo sbarco sulla Luna, l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, gli attentati dell’11 settembre 2001 — ma anche quelle legate a date importanti della propria vita, gli scoop e i piccoli eventi di cronaca, i reportage dei grandi inviati — da Barzini a Fallaci — e gli editoriali passati alla storia sono approdati sulle bacheche e sulle timeline degli utenti digitali.

Questa doppia forza — quella di una storia senza paragoni, e quella di una passione per il racconto, l’analisi e la spiegazion­e del presente — è stata l’elemento che ha convinto un numero molto al di sopra delle aspettativ­e più ottimiste a entrare nella comunità degli abbonati del Corriere. Una comunità che sa di riconoscer­si intorno a valori comuni, e che al proprio quotidiano chiede di essere attento, accurato, attendibil­e e indipenden­te: che lo legga nell’edizione cartacea o, in tempo reale, sul proprio cellulare; che lo consulti prima di uscire di casa, sul tablet, o appena arrivati sul luogo di lavoro, sul desktop.

La nuova versione digitale è un primo passo, cui ne seguiranno altri, per ampliare questa comunità, portando la qualità del Corriere là dove i lettori, di tutte le generazion­i, si trovano.

«Chi scrive non si deve accontenta­re; chi legge non si deve accontenta­re», ha scritto Francesco Piccolo. Al Corriere — lettori e giornalist­i — siamo convinti sia davvero così.

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