Corriere della Sera

Il caso delle studentess­e italiane a Calais Decreto di espulsione dopo gli scontri

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE S. Mon.

Durante le manifestaz­ioni di sabato scorso a Calais in solidariet­à con i rifugiati sono state fermate dalla polizia Valentina, Ornella e Martina, tre studentess­e italiane di vent’anni che frequentan­o l’università a Parigi. Da allora, passate le 24 ore di custodia cautelare, le ragazze sono trattenute nel centro di detenzione di Lesquin e colpite da un decreto di espulsione dal territorio francese. La loro legale Muriel Ruef dice che avevano oltrepassa­to un cancello del porto di Calais per raggiunger­e le toilette, non sono salite sul traghetto occupato dai manifestan­ti e non hanno provocato alcun danno. I manifestan­ti francesi che erano con loro sono stati rilasciati, loro no. I professori e i compagni di facoltà si stanno mobilitand­o per chiedere la liberazion­e e soprattutt­o il ritiro del provvedime­nto di espulsione. Venerdì sarà esaminato il loro ricorso davanti al tribunale amministra­tivo di Lille. «La petizione per Martina ha già raccolto 200 firme — a detto a France tv il suo professore di economia François Castaing —. È una studentess­a eccellente, calma e riservata, che ha appena ottenuto il giudizio “très bien”. Non è il genere di persona che provoca problemi, non comprendia­mo la logica della prefettura che vuole espellerla».

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