Corriere della Sera

I compiti di Bankitalia

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Alla magistrale analisi di Galli della Loggia sull’evoluzione dei rapporti, in particolar­e, tra la Banca d’Italia e il governo («Se il leader rompe, gli equilibri», Corriere del 26 gennaio) e alla condivisio­ne delle cause alla base di tale evoluzione, ivi compresa l’evocazione di una «gens nova» — che vorrei intendere più come segnalazio­ne di un altro rischio che come una semplice previsione di un crepuscolo non solo dei rapporti interistit­uzionali, ma anche di quelli interperso­nali — aggiungere­i il trasferime­nto di attribuzio­ni non secondarie alla Banca centrale europea, nella politica monetaria e nella funzione di Vigilanza bancaria e finanziari­a. È vero che la Banca d’Italia, partecipan­do alle decisioni (per l’intera eurozona e per l’area dell’Unione, a seconda delle materie), non riduce il proprio impegno profession­ale di elevato livello e lavorativo, anche accentuand­o compiti quale quello di alta

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