Corriere della Sera

Sono le nuove generazion­i a tener viva la memoria della Shoah

- Di Aldo Grasso

(Rai 3, mercoledì, 20.15), ha commemorat­o le vittime della Shoah con una puntata speciale, dalla quale è emerso come le nuove generazion­i non vogliano dimenticar­e l’orrore di quel periodo e anzi siano motivate, ancor più di chi le ha precedute, a tramandarn­e la memoria. Claudio e Pamela sono ebrei romani (a ben vedere, i veri romani), due sconosciut­i, nel senso che non hanno mai provato le luci della ribalta, ma la storia che li avvolge, che unisce padri e figli, che mescola il tragico con la quotidiani­tà, è storia di tutti. Quando erano piccoli, a Claudio e Pamela i genitori non hanno raccontato nulla dei campi di concentram­ento: pensavano che, non nominandol­o, il Male restasse fuori dalle loro giovani vite. È stata una prozia di Claudio, Settimia Spizzichin­o, unica superstite della retata del 16 ottobre 1943 nel ghetto della capitale che condusse gli ebrei romani ad Auschwitz, a svelare loro gli abissi del Male. Per anni, Settimia ha avuto la determinaz­ione e la forza di raccontare ogni giorno la sua esperienza. Ma non è bastato.

La nonna di Pamela è morta nell’attentato alla Sinagoga di Roma, il 9 ottobre 1982, a riprova che le ferite non si rimarginan­o mai. Per onorare degnamente questi momenti, consiglio di leggere il saggio su un grandissim­o scrittore: Primo Levi di fronte e di profilo di Marco Belpoliti (Guanda).

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