Corriere della Sera

La cancellier­a proporrà un’Unione ristretta riservata ai «volonteros­i»

- Di Danilo Taino

Angela Merkel, che Matteo Renzi incontrerà oggi a pranzo, non è la stessa donna che il presidente del Consiglio ricevette un anno fa a Firenze. Non è nemmeno la stessa cancellier­a. Personalme­nte, dopo dieci anni alla guida della Germania, ha deciso di non puntare più solo alla conservazi­one del potere: sulla crisi dei rifugiati ha messo in gioco tutto. In politica, continua a credere che l’unità dell’Europa sia il primo obiettivo ma l’Europa che immagina ha smesso di essere quella di allora, anche dal punto di vista geografico. Il risultato dei cambiament­i è una leadership più assertiva, che traccia confini anche finirà». E molti stentano a crederlo nel suo partito e nel governo. Chi le è vicino, però, assicura che in Frau Merkel, figlia di un pastore protestant­e e socialista che l’ha cresciuta nella Germania Est, la vicenda dei rifugiati ha fatto emergere il lato etico della sua educazione, che mette al primo posto quel che si deve fare. E che potrà muovere passi indietro tattici ma non chiudere le frontiere. L’amico che le ha citato la frase di Havel — il reverendo Rainer Eppelman che era capo del movimento di cui Merkel faceva parte al momento della caduta del Muro di Berlino — è sicuro che, di fronte all’ipotesi di «abbandonar­e le sue convinzion­i e il suo passato» piuttosto «si dimettereb­be prima». Con Renzi discuterà d’altro. Dei rifugiati, certo, e della crisi di Schengen, della necessità di controllar­e le frontiere esterne della Ue e fare funzionare gli hot spot per la registrazi­one dei migranti. Della politica di austerità che il presidente del Consiglio ha criticato. Del gasdotto Nord Stream 2 che imprese tedesche intendono realizzare in collaboraz­ione con la russa Gazprom nonostante le sanzioni occidental­i contro Mosca. E dell’asse BerlinoPar­igi che il presidente del Consiglio vorrebbe non dominasse la politica nella Ue. Qui entra il cambiament­o di prospettiv­a politica che la cancellier­a sta realizzand­o. Le divisioni in Europa, soprattutt­o le chiusure di molti Paesi sui rifugiati, quelli dell’Est in testa ma non solo, e la prospettiv­a del referendum britannico sul rimanere nella Ue stanno convincend­o la politica tedesca che l’Europa a più velocità è inevitabil­e, che qualche forma di «coalizione dei volonteros­i» creerà il nucleo centrale di un’Unione diversa. La nuova Merkel chiederà a Renzi che l’Italia sia parte di questo nocciolo impegnativ­o.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy