Corriere della Sera

Priorità/2

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Angela Merkel è alla guida della Germania da dieci anni

Sulla crisi dei rifugiati, per sua stessa ammissione, ha messo in gioco tutto

La Merkel continua a credere che l’unità dell’Europa sia il primo obiettivo ma l’Ue che immagina ha smesso di essere quella di un tempo, anche dal punto di vista geografico

La convinzion­e

Le divisioni e la prospettiv­a di una Brexit la stanno convincend­o che l’Ue a più velocità è inevitabil­e Merkel si sta convincend­o che l’Europa a più velocità è inevitabil­e: ma vuole che Roma ne faccia parte

drastici alla sua disponibil­ità al compromess­o, pragmatica ma con l’aggiunta di visione. È una svolta che va tenuta presente. Nei giorni scorsi, il settimanal­e Spiegel ha riportato di una frase di Vaclav Havel che a Merkel è molto piaciuta quando un amico gliel’ha ricordata: si adatta al suo nuovo spirito. «La speranza non è la convinzion­e che qualcosa vada bene ma la certezza che la cosa ha un senso, indipenden­temente da come finirà», aveva scritto l’intellettu­ale ed ex presidente ceco. L’Europa che ha visto in azione la cancellier­a nel decennio scorso — prudente, analitica, attenta al consenso — stenta a credere che ora possa seguire una linea ispirata solo dalla convinzion­e che aprire le porte ai profughi sia giusto, moralmente e per il bene della Germania. «Indipenden­temente da come

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