Chi è
Il regista francese Claude Lanzmann, 90 anni, è l’autore del documentario «Shoah», opera fondamentale sullo sterminio degli ebrei nella Seconda guerra mondiale
Lanzmann cominciò nel 1974 il lavoro che durò 11 anni. «Shoah» è un film-fiume, uscito nel 1985, della durata di oltre 9 ore: riporta interviste a sopravvissuti, carnefici, testimoni dell’Olocausto No alla censura Sbagliato censurare il documentario sui salafiti del Sahel: ci mostra la loro tranquillità crudele
creazione di «Shoah», il suo capolavoro uscito trent’anni fa. Lanzmann è il più titolato a parlare del potere delle immagini, di come possano influenzare le coscienze. E oggi il grande regista e scrittore si impegna in difesa di un altro film a suo parere fondamentale: «Salafistes» di François Margolin e Lemine Ould Salem.
È un documentario sui salafiti del Sahel, sui musulmani che pretendono di applicare nel modo più stretto la legge islamica: si vedono violenze e atrocità commesse dall’Isis. La tv francese lo ha co-finanziato, ora annuncia che non lo trasmetterà. Per molti giorni è sembrato che il film non potesse uscire neanche nelle sale, poi la ministra Fleur Pellerin lo ha vietato ai minori di 18 anni, «che è un altro modo per bloccarne il percorso. Invece i giovani dovrebbero vederlo», dice Lanzmann. Lo incontriamo nella sua casa di Montparnasse.