LA DIPLOMAZIA DEL PETROLIO I BENEFICI DI UN’INTESA
sbocco un’intesa per ridurre le quote pare essere una via d’uscita, forse l’unica capace di costringere le parti a sedersi intorno a un tavolo. Un risultato che sarebbe straordinario non solo per gli esiti economici, ma anche per le possibili ricadute geopolitiche. Mosca e Riad sono divise sul fronte siriano. Riad e Teheran, pronta dopo la fine delle sanzioni a riprendersi la sua posizione di secondo produttore Opec, sono ai ferri corti su tutto. Solo l’interesse comune a una ripresa dei prezzi del barile potrebbe, insomma, favorire un’appeasement globale.
Con una possibile eccezione, però. Paradossalmente quella degli Stati Uniti, che sono pur sempre il primo produttore mondiale. Difficile che le compagnie «shale» indipendenti, cioè il nerbo dell’industria petrolifera Usa, accettino forme di limitazione. Ma dall’altra parte della barricata nessuno vuole regalare quote di mercato. La via della diplomazia resta difficile.