Studi di settore, l’ipotesi esenzione per i professionisti Via alla semplificazione
Arriveranno tra oggi e domani i nuovi studi di settore che saranno usati da quasi 3 milioni di contribuenti per pagare le tasse, anche se una parte di loro, circa 800 mila professionisti, potrebbero venirne esentati nel corso dell’anno. Rispetto al passato gli studi di settore saranno semplificati e ridotti di numero. «Sono uno strumento che ha 20 anni e ha bisogno di una manutenzione straordinaria» ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, annunciando il via libera ai nuovi studi, pronti «con quattro mesi di anticipo» rispetto all’anno scorso nel corso del Telefisco organizzato dal Sole 24 Ore.
La Orlandi ha confermato che nel 2015 l’incasso della lotta all’evasione sarà superiore ai 14,2 miliardi del 2014, rappresentando un nuovo record, sottolineato dal premier Renzi con un Tweet: «Un abbraccio a chi ci definiva filoevasori». «Per il 2016 non faccio previsioni , ma procediamo con forza e determinazione» ha detto il direttore dell’Agenzia, negli stessi minuti in cui la Guardia di Finanza notificava a Google un accertamento milionario. Una nuova offensiva contro le grandi multinazionali, dopo quella condotta con successo a carico della Apple, che ha pagato 318 milioni «aderendo ad un verbale, senza accordi - ha detto la Orlandi - né tantomeno sconti».
La conferma di una prossima abolizione degli studi di settore per i professionisti è giunta dal vice ministro dell’Economia, Luigi Casero. «Per i professionisti con la contabilità di cassa potremmo intervenire già da quest’anno», ha detto Casero, spiegando che l’alternativa sarà la trasmissione elettronica di fatture e corrispettivi ed annunciando un lavoro avanzato per arrivare alla dichiarazione precompilata dell’Iva.
Gli studi di settore, che oggi sono 204 e basati su oltre duemila aggregati statistici, saranno intanto ridotti quest’anno di una decina, grazie ad alcuni accorpamenti, ed ulteriormente semplificati. Anche con l’abbandono dei duemila “cluster”, sostituiti da altri indicatori.