Corriere della Sera

Insieme

- Stefania Ulivi

Nel giorno dell’approvane delle misure a sostegno del cinema, a Palazzo Chigi, il premier Matteo Renzi e il ministro della Cultura Dario Franceschi­ni hanno incontrato quattro registi italiani premi Oscar: Bernardo Bertolucci, 75 anni, Roberto Benigni (63), Giuseppe Tornatore (59) e Paolo Sorrentino (45)

ministeria­li che operavano in base al cosidetto «interesse culturale» a favore di un sistema di incentivi automatici in base a parametri come risulti economici, artistici e di diffusione. Ovvero in base agli incassi ma anche ai premi ricevuti. Previsti contributi a produttori e distributo­ri per nuove produzioni e un sostegno che arriva a coprire il 15% del nuovo Fondo cinema riservato a Opere prime e seconde , Giovani autori, start up e piccole sale. Si aumentano i contributi a festival e rassegna di qualità.

Addio commission­i

Sparisce anche il sistema delle commission­i ministeria­li di classifica­zione dei film, la censura, affidato direttamen­te agli operatori. Allo Stato la possibilit­à di intervento per sanzionare abusi. Si rafforzano strumenti già collaudati come il tax credit con incentivi fino al 30%. Attenzione alle sale quelle nuove e quelle storiche e anche per teatri e librerie. Coinvolte anche le television­i con obblighi sia in tema di programmaz­ione delle opere cinematogr­afiche sul piccolo schermo che di investimen­ti. Il ddl passa ora alle Camere. La conversion­e, di dice, sarà rapida. E il mondo del cinema? Erano tutti a Cinecittà per Hateful Eight di Tarantino. E applaudiva­no soddisfatt­i.

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