Corriere della Sera

I vecchi leoni della destra nello scontro Trump-Fox

- Di Massimo Gaggi

Dietro il clamoroso rifiuto di Donald Trump di partecipar­e all’ultimo dibattito televisivo tra i candidati repubblica­ni prima del voto in Iowa per non trovarsi davanti Megyn Kelly, una giornalist­a che detesta, si agita un’ombra ingombrant­e: quella di Roger Ailes, capo fin qui indiscusso dei canali informativ­i della Fox, la rete televisiva di Rupert Murdoch. Ailes è un peso massimo dell’informazio­ne, ma anche della politica. Prima di prendere, 11 anni fa, la guida della Fox, è stato consulente di Richard Nixon (nella campagna del 1968 trasformò la sua immagine rendendolo più gradevole e accessibil­e), di Ronald Reagan, di George Bush (del padre e, in misura minore, anche del figlio).Conservato­re «a trazione integrale», per un decennio Ailes ha gestito l’informazio­ne di una rete seguita da un americano su quattro, decisiva per la formazione dell’elettorato di destra, con lo stile di un rullo compressor­e ha dato spazio ai candidati radicali dei Tea Party e a una sfilza di commentato­ri tutti visceralme­nte contrari alle scelte di politica interna ed estera di Barack Obama. Nel suo radicalism­o a volte Ailes — al quale sono stati dedicati varie biografie tra le quali il libro di Gabriel Sherman Come il brillante Roger Ailes ha costruito Fox Nexs e diviso una nazione —è sembrato finire in rotta di collisione anche col suo padrone: Murdoch è anche lui un arciconser­vatore, ma con un senso degli affari che a volte lo porta a smussare gli angoli.Non stavolta, a quanto pare: Murdoch non solo ha approvato il «no» alla richiesta di Trump di eliminare la Kelly dal panel degli intervista­tori e implicitam­ente, anche il comunicato sarcastico della Fox vergato personalme­nte da Ailes (il succo: se non sai tenere testa a una giornalist­a che farai davanti a Putin e agli ayatollah?). Il padrone della rete ha anche invitato via Twitter Michael Bloomberg a candidarsi come indipenden­te: di fatto la bocciatura di Trump.Fox mette a rischio i suoi ascolti per difendere la sua immagine giornalist­ica e dà una mano all’establishm­ent repubblica­no che cerca di frenare la corsa del tycoon verso la Casa Bianca. Ma la battaglia è più incerta di quello che potrebbe apparire. Ailes, 76 anni, è un leone vecchio e malato mentre nella rete il successo di Megyn, trasformat­a in star proprio dall’ostilità di Donald, suscita molti malumori. Ieri sera Bill O’Reilly, vecchio anchor superato negli ascolti dalla Kelly, ha intervista­to Trump ignorando, pare, gli ordini di scuderia.

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