Corriere della Sera

Ecco il Family day. Il fronte dei parlamenta­ri

Gandolfini: saremo un milione. Il vademecum: girate in gruppo, non rispondete a provocator­i e giornalist­i Tensioni nel Pd per i cattodem, rinviata l’assemblea. La Cei: così equiparano matrimonio e unioni civili

- Alessandra Arachi

Oggi scende in piazza il popolo del Family day e alla vigilia intervengo­no i vescovi. «È in corso l’equiparazi­one tra matrimonio e unioni civili, con l’introduzio­ne di un’alternativ­a alla famiglia», denuncia un comunicato del Consiglio episcopale permanente che si è riunito dal 25 al 27 gennaio scorsi, ma solo ieri ha fatto uscire la nota di denuncia contro il disegno di legge Cirinnà, alla vigilia della manifestaz­ione del Circo Massimo. Il premier

Schieramen­ti Nonostante le polemiche, in piazza ci saranno anche Forza nuova e Casa Pound

Matteo Renzi avrebbe raccomanda­to una linea di rispetto per la piazza in attesa del voto slittato all’8 febbraio. Anche per questo si è deciso di rinviare alla prossima settimana l’assemblea del Pd. «Ma la legge si farà», conferma il ministro Maria Elena Boschi.

Si comincia oggi alle 14. Massimo Gandolfini, il chirurgo di Brescia promotore del Family day, lo ha detto e ripetuto: «Saremo oltre un milione di persone». E la conta sarà stata fatta sui pullman, sui treni, sulle adesioni a questo comitato che già nel giugno scorso aveva rodato la macchina organizzat­iva per dire sì alla famiglia tradiziona­le e un no netto alla legge sulle unioni civili. La politica non mancherà. Più di 200 parlamenta­ri hanno aderito alla manifestaz­ione, tra questi la delegazion­e di Ncd è la più numerosa. Del governo ci sarà il ministro dell’Ambiente dell’Udc, Gianluca Galletti, mentre il titolare dell’Interno Angelino Alfano ci sarà «con il cuore» insieme al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in viaggio in Cina. Dal Pd ha dato la sua adesione entusiasti­ca il deputato Beppe Fioroni: «Nel 2007 ho partecipat­o da ministro, figuriamoc­i se non vado ora».

Ci saranno in tanti di Ncd, in testa il capogruppo al Senato Renato Schifani. Ma ieri è stata la deputata dell’Udc-Ap Paola Binetti a polemizzar­e con l’alleato Ncd all’indomani delle nomine del governo: «Se Ncd rinuncerà a votare secondo i suoi principi non escludo la separazion­e di Udc e lo scioglimen­to di Area popolare». In piazza anche i parlamenta­ri di Lega e Fratelli d’Italia, capitanati da Giorgia Meloni, i fittiani di Conservato­ri e riformisti, mentre per Forza Italia hanno detto il loro sì convinto il capogruppo della camera Renato Brunetta e il vicepresid­ente del Senato Maurizio Gasparri. Non manca all’appello l’estrema destra di Forza nuova che al Circo Massimo arriverà in compagnia di CasaPound e ciò fa temere che il clima possa degenerare.

Il gruppo Giuristi per la vita, che partecipa all’organizzaz­ione, ha diffuso un vademecum con indicazion­i per la manifestaz­ione: non parlate con «contestato­ri», «provocator­i» e soprattutt­o «con i giornalist­i»; «rimanete in gruppo».

A tutti i partecipan­ti arriva un appello dell’Agedo, associazio­ne che riunisce genitori, parenti e amici di omosessual­i: «Sarete in migliaia in piazza e nonostante facciate fatica a immaginarl­o, è statistica­mente sicuro che tra i vostri figli vi siano molti ragazzi e ragazze che, anche se non vi hanno mai confidato nulla, sono gay, lesbiche, bisessuali e transgende­r e in questo momento si stanno chiedendo se avranno una vita felice come tutti i loro amici oppure no».

La piazza del Family day dice un no secco alla legge sulle unioni civili perché non vuole riconoscer­e agli omosessual­i alcun tipo di diritto che riguarda la coppia, ma soltanto quelli individual­i, già previsti dal codice civile. E a dire sì a questo messaggio oggi ci saranno anche i gonfaloni di tre Regioni: Lombardia, Liguria e Veneto. Arriverann­o i governator­i Roberto Maroni e Giovanni Toti, mentre il veneto Luca Zaia ha mandato a Roma una delegazion­e ufficiale. Ma non è tutto. Nel corteo anche una rappresent­anza di sindaci, capitanata dal primo cittadino di Verona Flavio Tosi.

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