Corriere della Sera

I super latitanti nel bunker pasteggiav­ano a ostriche

- Carlo Macrì

Si nascondeva­no in un «bunker a cinque stelle» Giuseppe Ferraro, 48 anni, da 18 latitante, e Giuseppe Crea, 37 anni, ricercato dal 2006, arrestati ieri mattina in un blitz condotto dal Servizio centrale operativo della polizia e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Da latitanti, però, non si facevano mancare nulla e nel bunker i poliziotti hanno trovato resti di ostriche e bottiglie di vino di qualità, rigorosame­nte calabrese. Abitavano in 30 metri quadrati divisi in due stanze da letto, una cucinasogg­iorno e un bagno con tanto di doccia e bidet. Trascorrev­ano le giornate davanti a un televisore satellitar­e e di tanto in tanto mettevano la testa fuori sicuri di non essere visti. Il bunker era nascosto sul costone di una montagna, mimetizzat­o da rovi e arbusti e per gli investigat­ori non è stato facile individuar­lo. All’interno la polizia ha trovato un arsenale: tre fucili a pompa, un mitra kalashniko­v e otto pistole. Giuseppe Ferraro deve scontare l’ergastolo per una serie di omicidi commessi durante la «faida di Oppido Mamertina». Giuseppe Crea, figlio di Teodoro, ha invece accumulato oltre 26 anni di carcere, per associazio­ne mafiosa. L’indagine per arrivare alla loro cattura è durata più di un anno, con gli uomini del questore di Reggio Raffaele Grassi che hanno sistemato microspie ovunque per intercetta­re familiari e «favoreggia­tori» dei due ricercati. Il cerchio si è chiuso ieri con un intervento stile Rambo, quando i poliziotti si sono calati con le funi dai costoni per impedire ai due ogni via di fuga.

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