Dall’antica Atene alla Silicon Valley Come nasce il «genio collettivo»
Il nuovo numero della «Lettura» esce domani e resta in edicola per tutta la settimana I bestseller che accompagnano la crescita e il mammut di 45 mila anni, storie di età di passaggio
Passaggi. Da un luogo all’altro. Da uno stato d’animo all’altro. Da un’età — dell’uomo o dell’umanità — all’altra. Il tema del cambiamento attraversa il nuovo numero de «la Lettura» in edicola da domani, 31 gennaio, fino al 6 febbraio. Il supplemento del Corriere della Sera, annunciato dalla frase del Nuovo Testamento «Tutti saremo trasformati…» che accompagna la copertina d’autore della artista scozzese Susan Philipsz, si apre con una riflessione di Alessandro Piperno sulla narrativa, capace di uscire dalla pagina scritta per arrivare al cuore (prima ancora che alla testa) del lettore.
Su dove trovare la felicità e come conservarla interviene Giorgio Montefoschi a partire dalla lezione di Plotino; sul tema dice la sua anche Albano Carrisi, interprete nel 1982 con Romina della canzone cult «Felicità». Chi, sradicato dal contesto familiare (come capita oggi agli immigrati), piomba in una realtà nuova e stimolante, sa mettere il proprio talento al servizio della comunità: così, scrive Viviana Devoto, nasce la «genialità collettiva» nell’antica Atene di Socrate come nella Silicon Valley di Steve Jobs. Gli spostamenti, le migrazioni fanno parte della vita dell’uomo da sempre: la carcassa di mammut vecchia 45 mila anni ritrovata dagli scienziati russi potrebbe gettare nuova luce — scrive Telmo Pievani — sull’arrivo dell’Homo sapiens in Nord America. L’adolescenza è l’età di passaggio da bambino a giovane uomo: la parola allo specialista Aidan Chambers mentre un grafico racconta i bestseller della crescita.
Lo scrittore e postino Angelo Ferracuti ripercorre il modello letterario del «Viaggio in Italia» di Goethe, mentre il fisico Carlo Rovelli racconta l’incontro con l’Africa attraverso un viaggio nei villaggi del Senegal. Infine, Emanuele Trevi, «guidato» dall’antropologo Johann Jakob Bachofen, va alla ricerca del matriarcato perduto.