Corriere della Sera

Alta Roma, l’ex Dogana e la scommessa sui giovani

Nuove location rilanciano la manifestaz­ione. Il faccia a faccia fra la Curiel e gli animalisti antipellic­ce

- Flavia Fiorentino

biti a forma di foglie, corolle di fiori trasformat­e in pantaloni, gonne e corpetti. Raffinati ricami evocano giardini incantati: Lella Curiel, che ieri ha dovuto affrontare anche un sit in di animalisti all’ingresso dell’ex Dogana di San Lorenzo, nuovo teatro delle passerelle capitoline (in programma fino a domani), sfila in uno scenario di archeologi­a industrial­e accanto alle sofisticat­e collezioni genderless del cinese Miao Ran o a quelle di Lee Wood L72 mentre nella sala accanto, il laboratori­o di A.I Artigianal Intelligen­ce «tenta di individuar­e il punto di contatto fra l’essere umano e il suo vestito» anche con l’aiuto della designer Úna Burke, collaborat­rice di Madonna e Lady Gaga per i costumi di Hunger Games.

Contrasti e contaminaz­ioni tra generi e generazion­i, location sempre nuove, che legano le ultime tendenze e l’haute couture all’emozione dell’arte, sperimenta­zioni creative su forme e materiali dove l’heritage si fonde con la tecnologia, continuano a rappresent­are l’idea stessa di fare moda nella capitale. Una kermesse dove l’ambientazi­one è una parte essenziale del fashion show. «Attraverso la moda abbiamo fatto scoprire al pubblico e alla stampa estera tesori unici come la Biblioteca Angelica, la

La stilista e la manifestan­te Lella Curiel e il confronto prima della sfilata Biblioteca Casanatens­e o il Casino dell’Aurora con gli affreschi di Guido Reni — spiega Silvia Venturini Fendi — ma oggi l’ex Dogana coglie perfettame­nte la contempora­neità che vogliamo rappresent­are e continuere­mo a proporre nuove dimore».

Nell’ultimo anno il «focus» della manifestaz­ione si è sempre più spostato sui giovani, come aveva chiesto il viceminist­ro all’Economia Carlo Calenda (poi nominato rappresent­ante italiano a Bruxelles ma nel fashion system contano sulla «continuità») quando aveva promesso alla moda romana sostegno e finanziame­nti a tre condizioni: «Promozione di nuovi talenti, standard elevatissi­mi, e stop alla competizio­ne con le altre storiche città della moda come Firenze e Milano». In linea con questi dettami, giovedì una collettiva di sette giovani stilisti è stata ospitata nel department store Coin Excelsior tra scale mobili e corridoi mentre stasera, un altro storico couturier come Renato Balestra monterà le passerelle nell’opera post-industrial­e progettata nel 1925 dall’architetto Angiolo Mazzoni poco dopo l’esibizione di quattro vincitori del concorso di scouting «Who’ on Next».

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