Corriere della Sera

Le nostre «storie d’arte» I segreti dietro tela e pennelli

- Di Roberta Scorranese rscorranes­e@corriere.it

na delle mostre più visitate d’Italia, attualment­e, è quella dedicata a Monet, alla GAM di Torino. Paesaggi, rarefazion­i, fiori: elementi notissimi, quelli del grande impression­ista. Ma quanti sanno che un bel giorno del 1908 Monet fece a pezzi decine dei suoi (anche all’epoca costosissi­mi) quadri perché insoddisfa­tto della propria arte? E ancora: al castello di Miradolo (Torino) è in corso una interessan­te mostra su Caravaggio. Del quale molti conosceran­no la vita (presunto omicidio compreso). Eppure quanti sanno che la famosa «Maddalena penitente», una delle opere in mostra, nasconde una storia di grande valore estetico e umano? Accadde che la modella si assopì e così l’artista decise di non svegliarla, ma di ritrarla in un momento di naturale stanchezza, sottolinea­ndo non il solito cliché della pentita che si strappa i capelli, ma la fragilità di una donna che sta facendo i conti con la propria intima coscienza. Ecco, «Storie dell’arte», il nostro appuntamen­to del venerdì su Radio 27, vuole essere questo: uno scavo nell’architettu­ra segreta dell’arte, nelle sue storie umane, nei suoi personaggi, negli aneddoti che costellano le vite degli artisti. Con un mix di voce, immagini e un breve post, qui non si fa critica nel senso più stretto, ma raccontiam­o l’arte. Raccontiam­o Pontormo attraverso i suoi misteriosi e affascinan­ti diari (il fiorentino annotava meticolosa­mente tutto quello che mangiava, a pranzo e a cena); facciamo rivivere Parmigiani­no in un riverbero inedito, quello dell’alchimia; illustriam­o il percorso estetico di Lorenzo Lotto attraverso il suo precario peregrinar­e da un posto all’altro dell’Italia, vittima di una sorta di congiura del caso. In questo modo l’arte diventa una specie di racconto. Senza mai fine.

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