Contratti: no di Confindustria alla proposta dei sindacati
Il consiglio generale sulla linea di Squinzi. Un documento di sette pagine per motivare il rifiuto
Giovedì scorso il consiglio generale di Confindustria non si è occupato soltanto della scelta dei saggi che individueranno il nuovo presidente. Ha anche preso una posizione rispetto alla richiesta di confronto di Cgil, Cisl e Uil sulla proposta unitaria di riforma dei modelli contrattuali varata il 14 gennaio.
Nei giorni scorsi le confederazioni avevano inviato il testo a Confindustria oltre che al governo e alle altre rappresentanze delle imprese. Ora viale dell’Astronomia si prepara a vergare la sua risposta. Un fermo «No, grazie». Da spedire per posta all’indirizzo delle tre confederazioni.
D’altra parte il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi lo aveva detto immediatamente, il giorno stesso in cui gli esecutivi unitari di Cgil, Cisl e Uil avevano varato la proposta unitaria di riforma dei modelli contrattuali: «Da quello che si legge appare che i sindacati si stiano muovendo col passo del gambero. La loro proposta è già superata. Sono stati buttati sei mesi da quando li avevo invitati al tavolo e i risultati che presentano oggi, se confermati, sembrano più una foto sbiadita che non una scelta per innovare il paese».
Al consiglio generale è stato presentato un documento firmato dal direttore dell’area relazioni industriali Pierangelo Albini e dal responsabile del centro studi Luca Paolazzi. Sette pagine per motivare l’insostenibilità del modello proposto dai sindacati. Di qui la decisione – di merito – del no al confronto.
D’altra parte nei prossimi mesi i meccanismi legati alla scelta del nuovo presidente assorbiranno una parte importante delle energie dell’associazione. E sarà difficile occuparsi d’altro.