Corriere della Sera

Stupri dell’Armata Rossa

- G.nozzoli@alice.it giuseppe.selva@gmail.com

Caro Romano, anche Milovan Gilas, stretto collaborat­ore di Tito durante la resistenza jugoslava all’occupazion­e nazifascis­ta, nel suo libro, La guerra rivoluzion­aria jugoslava, ricorda che quando l’Armata Rossa arrivò in Serbia nel 1945, pure lì quasi tutte le donne furono stuprate. Gilas disse a Stalin che la vicenda offuscava notevolmen­te l’immagine positiva dei sovietici che la resistenza jugoslava cercava di trasmetter­e alla popolazion­e. Stalin gli rispose che i soldati dell’Armata Rossa avevano combattuto da quattro anni in condizioni terribili e che il sacrificio di qualche donna in cambio della liberazion­e dai nazisti era da mettere in conto.

Giuliano Nozzoli

Gilas avrebbe potuto rispondere che le forze di Tito avevano dato un contributo determinan­te alla liberazion­e della Jugoslavia.

MIGRANTI

Confisca dei beni Caro Romano, non pensa che dopo l’approvazio­ne, da parte del governo danese, della legge sulla confisca dei beni ai migranti sia giunto il momento di lanciare il «boicott Danish!»?

Giuseppe Selva

Forse per compiacere il partito xenofobo che fa parte della coalizione, il governo danese ha commesso l’errore di rendere impresenta­bile ciò che altri Paesi (la Svizzera, un paio di land tedeschi) fanno da tempo. Chiedere che il migrante, se ne ha i mezzi, contribuis­ca al proprio sostentame­nto non è, di per sé, sbagliato. Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it Sei notizie da tenere d’occhio durante la giornata selezionat­e dalle firme del Corriere Dalle 7.45 il meglio di siti e quotidiani italiani e internazio­nali

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