Corriere della Sera

La sconfitta di Trump in Iowa Clinton soffre contro Sanders

Stati Uniti Le primarie per la Casa Bianca

- Di Massimo Gaggi Rodotà

Una sorpresa e mezzo nel primo atto della corsa alla Casa Bianca. Nei caucus dell’Iowa Ted Cruz prevale su Donald Trump in campo repubblica­no con Marco Rubio che recupera. Tra i democratic­i, Hillary Clinton la spunta su Bernie Sanders che chiede il riconteggi­o dei voti.

Trump scivola in Iowa, al primo impatto con i voti reali. Si ferma al 24%. Lo ha battuto il conservato­re-integralis­ta Ted Cruz, con il 28%. Ma la vera insidia, probabilme­nte, viene dal candidato che si è piazzato alle sue spalle, a pochissima distanza, il rampante Marco Rubio, con il 23%, il più ortodosso del gruppetto di testa o, sempliceme­nte, il meno estremista. La classifica finale del primo turno delle primarie è largamente provvisori­a e non può essere diversamen­te. Il percorso è lunghissim­o: Cruz ha conquistat­o 8 delegati, Trump e Rubio 7 ciascuno. Sono rimasti in piedi anche il chirurgo Ben Carson, con il 9% e 3 delegati, e, piccola sorpresa, il liberal Rand Paul, 5% e un rappresent­ante alla Convention. Ma ne serviranno 1.237 a luglio per la nomination alla Casa Bianca.

Dall’altra parte, nel campo democratic­o, Hillary Clinton è riuscita a contenere la tumultuosa e rumorosa avanzata di Bernie Sanders. L’ex segretario di Stato strappa una vittoria di misura, ma in termini politici il risultato sorride al settantaqu­attrenne senatore del Vermont che ha impegnato duramente quella che definisce «la più potente macchina organizzat­iva degli Stati Uniti», inchiodand­ola in un estenuante testa a testa. In sei caucus, le assemblee dei votanti, si è dovuto addirittur­a far ricorso al lancio della monetina per decidere a chi assegnare i delegati. L’ha sempre spuntata Hillary, fortunata a questo giro. Sanders ha anche provato a chiedere di ricontare una parte delle preferenze. Ma per il momento dalla sede dei democratic­i fanno sapere che l’esito è quello e non è stato inficiato. Hillary Clinton, dunque, batte Bernie Sanders solo dopo i tempi supplement­ari: 49,9% contro 46,6%. All’ex segretario di Stato sono assegnati 23 rappresent­anti, all’avversario 21. A questi vanno sommati i cosiddetti « superdeleg­ati » espressi dall’apparato del Partito democratic­o: 362 stanno con Clinton, che quindi sale a quota 385; solo 8 con il senatore che insegue a 29. Il quorum per ottenere la nomination in casa democratic­a è pari a 2.382. Sarà una gara a due: il terzo contendent­e, l’ex governator­e del Maryland, Martin O’Malley, preso atto dei consensi all’1%, si è ritirato.

Il segnale in arrivo dall’Iowa conferma la voglia di novità e nello stesso tempo l’insofferen­za per la politica vecchio stile, identifica­ta in questo caso, a torto o a ragione, con figure come quella di Jeb Bush.

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 ??  ?? Selfie Il democratic­o Bernie Sanders posa per un selfie con una sostenitri­ce ( Reuters)
Selfie Il democratic­o Bernie Sanders posa per un selfie con una sostenitri­ce ( Reuters)

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