Primo voto sulle unioni civili Adozioni, il Pd frena Alfano
Bocciate le pregiudiziali. Compatti dem e M5S
La legge sulle unioni civili supera il primo ostacolo. Bocciate, al Senato, le pregiudiziali di costituzionalità. Resta il nodo della stepchild adoption. Alfano al Pd: «Si può varare una legge importante senza dividere il Paese».
Il primo voto sulle unioni civili è andato, per le pregiudiziali di costituzionalità ieri pomeriggio in Senato è bastata un’alzata di mano: bocciate (secondo fonti pd con 80 voti di scarto). Bocciata anche l’ipotesi di far tornare il testo in commissione. Si è aperto il dibattito. E si aspetta la prossima settimana per fare i conti veri.
Ci sono ancora vari nodi sul tappeto per questo provvedimento che crea un nuovo istituto giuridico per dare diritti alle coppie omosessuali. La stepchild adoption è al primo posto. E ancora ieri sera Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader di Ncd, ha lanciato un appello al Pd: «Togliamo di mezzo queste adozioni, l’80 per cento del popolo è contrario». Ma dal Pd nessun passo indietro. «Ho sempre detto che il tema non è tenere unito il governo ma dare riconoscimento omogeneo ad alcuni diritti», ha commentato diretto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ieri presente in Aula, a chi gli chiedeva della stepchild adoption.
E in proposito ha rincarato la dose Luigi Zanda, capogruppo Pd in Senato: «Bisogna avere molta prudenza. Non solo perché sono in gioco gli interessi del bambino, figlio di uno dei due partner, ma anche perché dobbiamo tenere conto delle chiare indicazioni della Corte costituzionale, della Corte europea e della giurisprudenza della magistratura ordinaria».
C’è poi la questione degli emendamenti. Nella riunione dei capigruppo era stato stretto un «patto d’onore»: la Lega che ritirava la maggior parte dei cinquemila emendamenti che aveva presentato e il Pd che toglieva dal tavolo il «super canguro», ovvero l’emendamento, presentato dal senatore renziano Andrea Marcucci, che avrebbe tagliato di netto tutti gli altri. Ieri all’ora di pranzo la Lega aveva annunciato il taglio di 4 mila e 500 emendamenti, ma nel tardo pomeriggio era il capogruppo del Carroccio, Gianmarco Centinaio, che smentiva l’annuncio sostenendo che prima di ritirarli aspettava che fosse il Pd a togliere il suo «super canguro».
Oggi si capirà la sorte degli emendamenti. Perché in realtà bisogna anche vedere come sono sistemati: pare che i suoi 500 residui la Lega abbia intenzione di lasciarli tutti sull’articolo 5, ovvero proprio quello della stepchild adoption.
Si è aperto il dibattito: oltre 100 senatori iscritti a parlare, per un totale di 21 ore di discussione, come ha dichiarato ieri in Aula il presidente del Senato Pietro Grasso.
Nelle pregiudiziali di costituzionalità diversi senatori di Ncd hanno sottolineato il problema dell’articolo 72 della Costituzione, sostenendo che sulla legge Cirinnà non ci sarebbe stata la possibilità di discutere in commissione. Tra questi il senatore Carlo Giovanardi che ha ricordato come proprio per questo la legge che aveva firmato con Fini sulla droga era stata bocciata.