Corriere della Sera

Bové e gli altri La campagna contro l’utero in affitto

- Di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

La «carta per l’abolizione universale della maternità surrogata» è stata firmata ieri sera in una sala dell’Assemblea nazionale di Parigi, al termine di un convegno organizzat­o da tre associazio­ni di sinistra e sostenuto dalla vicepresid­ente socialista dell’Assemblea, Laurence Dumont. La filosofa Sylviane Agacinski (moglie dell’ex premier Lionel Jospin), tra le prime a prendere la parola, ha riassunto il senso dell’iniziativa: «Impedire che, come la prostituzi­one, anche la pratica dell’utero in affitto trasformi le donne in prestatric­i di un servizio: sessuale, o materno. Il corpo delle donne deve essere riconosciu­to come un bene indisponib­ile per l’uso pubblico. La madre surrogata non è forse madre genetica ma è senza

dubbio anche lei una madre biologica, tenuto conto degli scambi biologici che avvengono per nove mesi tra la madre e il feto. Il bambino in questo modo diventa un bene su ordinazion­e, dotato di un valore di mercato». La geografa indiana Sheela Saravanan ha parlato della dimensione «colonialis­ta» del ricorso alle madri surrogate nei Paesi emergenti: coppie ricche del Nord del mondo sfruttano le sacche di povertà del Sud «per esercitare un inesistent­e diritto al bambino». Anche per questo i promotori insistono sulla necessità che l’abolizione sia prima europea poi universale: inutile vietare la maternità surrogata in un Paese, se è possibile accedervi in un altro. L’eurodeputa­to José Bové ha chiesto che, dopo il Parlamento di Strasburgo, anche la Commission­e prenda posizione con un regolament­o. E ha attaccato gli oppositori all’adozione degli omosessual­i: «Insistere sul fatto che ogni bambino debba avere un padre e una madre ne fa gli alleati oggettivi della maternità surrogata».

 ??  ?? Attivista José Bové, 62 anni (foto Afp), leader no global, dal 2009 è eurodeputa­to per i Verdi
Attivista José Bové, 62 anni (foto Afp), leader no global, dal 2009 è eurodeputa­to per i Verdi

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