Il ritorno di Grillo showman «Io leader politico? Scherzavo»
Il comico in scena tra sketch e richiami al Movimento. E Di Maio è in prima fila
Clima da grande attesa e lunghe code ( per via dei controlli meticolosi) all’ingresso, Beppe Grillo torna a teatro per uno show comico — «Grillo vs Grillo», otto date per ora in calendario tra Milano e Roma — e richiama una folla «no logo»: nessuna bandiera, nessuna maglietta del Movimento. Tra la folla, un po’ defilati, si palesano anche i volti dei Cinque Stelle. C’è Gianroberto Casaleggio, che dribbla le domande dei cronisti, e Luigi Di Maio che commenta con un semplice «Non penso» alla domanda se Grillo si stia defilando dalla politica. Poi aggiunge «il futuro è un movimento che ha come garante Grillo, ma che continua a camminare sempre più sulle proprie gambe». Il colpo d’occhio è da tutto esaurito o quasi.
Poi si presenta Grillo. Un ologramma, il politico. E da il via al suo mini-comizio. «Siamo 163 parlamentari, ne abbiamo mandato via qualcuno: sono rimasti in due». Cita nani e ballerine e finge di venir accusato per le battute. E qui entra in gioco il suo alter ego. «Sono stato 5-6 anni con questo sdoppiamento di personalità» dice il vero showman. «Ma non si può pensare che uno possa restare con questa dicotomia». «Io non ci pensavo a diventare un leader, come ho fatto a creare un Movimento che è diventato il primo partito politico italiano? Io scherzavo», ironizza.
Lo showman ripercorre tra battute sui portuali e sulla Finanza. Canta — un brano di Duilio Del Prete — e continua a ribadire che «la sua vita è sempre stata giocata su una battuta in più o in meno», come quella sui socialisti che gli è costata la cacciata dalla Rai. Fino all’incontro con Casaleggio (anche lui sul palco in versione ologramma), che punta sul blog e vuole una legge — dice Grillo — «per sterminare i cormorani».
L’esordio a Milano Lunghe code al nuovo spettacolo del fondatore Va anche Casaleggio
Poi il fondatore del M5S parla della sua visione di società: «il lavoro salariato sta scomparendo» dice per spiegare il reddito di cittadinanza, finanziato con l’ «Iva al 50% sui consumi». Per Grillo questo è lo spettacolo che sancisce «il passo di fianco» dal Movimento, che segna il suo ritorno all’attività di showman. Un ritorno, in realtà, pianificato da tempo. La svolta del leader sarebbe pian piano maturata due anni fa con il progressivo affermarsi di alcuni parlamentari come nuovi volti dei Cinque Stelle. A segnare il cambio di ruolo, come una sorta di staffetta, la presenza in sala alla «prima» di Luigi Di Maio.
Per cinque anni sono stato con questo sdoppiamento di personalità tra attore e fondatore di un partito