Smog, al Pronto soccorso il 25% di bambini in più
Malattie respiratorie, allarme nelle città italiane. Il ministro Galletti: 85 milioni contro l’inquinamento
Negli ultimi due mesi, i Pronto soccorso pediatrici hanno registrato «un aumento di accessi per emergenze respiratorie, con un incremento pari a circa il 25 per cento», dunque uno su quattro in più. Lo ha detto il presidente della Società di Pediatria, Giovanni Corsello. «Il dato si rileva — ha spiegato all’Ansa — soprattutto nelle grandi città ed è dovuto all’emergenza smog e inquinamento delle ultime settimane. Casi di iper-reattività delle mucose respiratorie agli inquinanti dell’aria, che portano anche a urgenze respiratorie. Capita soprattutto in bambini in qualche modo predisposti, ma anche nei primi anni di vita. E i casi sono in aumento, legati proprio all’emergenza smog di questi giorni».
Proprio per fronteggiare l’emergenza smog, ieri il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha convocato il tavolo tecnico dell’Aria, con Comuni e Regioni per provare a rendere subito disponibili i fondi. E Colonnine elettriche e mobilità sostenibile «Liberare le risorse e spenderle bene» poi ha chiarito: «Il ministero non è un bancomat. Non basta stanziare risorse, ma occorre anche fare in modo che vengano spese, sottraendole alla lunga trafila burocratica». Obbiettivo del ministro è dunque un pressing amministrativo che dovrebbe portare a poter utilizzare già da marzo 85 milioni di euro per la mobilità sostenibile, oltre a quelli già previsti.
Si tratta di 50 milioni di euro per l’installazione di colonnine elettriche, 35 milioni per progetti relativi alla mobilità casa-scuola e scuola-lavoro. Galletti ha anche deciso la riscrittura di un bando pubblicato l’anno scorso, che prevedeva 350 milioni di euro per l’efficientamento delle scuole. Era stato formulato in maniera tale da risultare troppo complesso. Non era criptico il bando, ma richiedeva alle scuole spese da anticipare e garanzie, essendo un credito agevolato (allo 0,5 per cento) previsto dal fondo Kyoto. Dei 350 milioni ne erano stati richiesti solo 90, adesso si provvederà a rimodularlo.
I 50 milioni di euro delle colonnine elettriche finanzieranno progetti di privati. I 35 saranno a fondo perduto, destinati ai Comuni dai 100mila abitanti in su, che attueranno progetti di car sharing, bike sharing , bus elettrici e altre misure per gli spostamenti casa-lavoro e scuola-lavoro. In più ci sono i fondi previsti dal collegato ambientale, in vigore da ieri, che prevedono 70 milioni di euro per l’efficientamento energetico dei palazzi della pubblica amministrazione e 20 per quelli privati (lavori su infissi, caldaie e domotica). «Bacchette magiche, non ce ne sono», ribadisce il ministro. Ricordando che « è un’emergenza climatica e ambientale che non si registrava da tantissimi anni».
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