Corriere della Sera

Irene a Sanremo: il pop sia più coraggioso

Fornaciari in gara con «Blu» sui migranti. «Ispirata dalla foto di Aylan sulla spiaggia»

- Stefano Landi

solo quello che sento, non c’è strategia dietro. Viviamo un’epoca in cui il pop ha sempre meno coraggio e lascia ad altri generi i testi più impegnati. La musica deve togliere le paure, è un linguaggio universale, il modo migliore per mandare messaggi. Ho visto per la prima volta l’immagine del bambino morto sulla spiaggia turca su Facebook: ho pensato a lungo se permetterm­i di inserirla in una canzone. Sul tema dell’immigrazio­ne è il momento di aprire le porte e dimostrare solidariet­à a quelle donne. A volte penso: sarebbe potuto succedere a me» racconta. E quel «bambino sulla spiaggia lasciato dal blu» nel testo richiamerà a tutti la tragedia di Aylan.

Irene Fornaciari torna a Sanremo dopo quattro anni. Ma già nel 2010 al suo debutto all’Ariston, al fianco dei Nomadi, cantò «Il mondo piange», pezzo impegnato sull’amore universale. « Il Festival è lo specchio della società italiana, quindi la vetrina ideale per tenere alta l’attenzione e arrivare al cuore della gente. Il dramma dei migranti è la realtà più dura dei nostri giorni».

In questi quattro anni, Irene è cresciuta, mettendo a fuoco la sua dimensione artistica. «Ho vissuto in tour. Con un progetto acustico ho scoperto nuove sfumature della mia voce. Ho fatto centinaia di concerti, anche nelle piazze dei paesini». È stato questo ad aiutarla a superare quel complesso Voce Irene Fornaciari, 32 anni: ha pubblicato tre album ed è stata tre volte (di cui una nei Giovani) in gara a Sanremo Dopo settimane di indiscrezi­oni, ieri è arrivata la certezza: l’attrice australian­a Nicole Kidman (nella foto) sarà ospite del Festival di Sanremo. La Rai ha confermato anche la presenza della star della danza Roberto Bolle. Alla lista di «special guest» internazio­nali che saliranno sul palco dell’Ariston si aggiunge anche il nome del rapper francocong­olese Maître Gims, oltre alle presenze già confermate di Elton John ed Ellie Goulding. Tra gli italiani , uno per serata, sono attesi Laura Pausini, Eros Ramazzotti, i Pooh, Elisa e Renato Zero. Sul fronte invece della conduzione, non per cui Irene Fornaciari è prima di tutto la figlia di Zucchero, nonostante i 32 anni e i 12 di carriera. «Grazie ai concerti mi stacco da queste voci. Con papà di musica parliamo sempre meno. Il suo primo consiglio resta fondamenta­le: togli la maschera».

Però nel disco di inediti che uscirà dopo il Festival ci saranno sorprese. «Ho contaminat­o la mia musica con l’elettronic­a. Ultimament­e ascolto molto London Grammar e Lana Del Rey». Nei testi ci sarà soprattutt­o l’amore. «Quello vissuto da donne forti, consapevol­i, grintose, che non si abbattono davanti a una storia che finisce». A Sanremo ci sarà da convivere con l’ansia da prestazion­e sul palco. «Nessun rito particolar­e, mi basterà prendermi le mie mezzore di concentraz­ione. Nonostante abbia suonato all’Olympia di Parigi o alla Royal Albert Hall di Londra, l’Ariston è il più difficile. Nel 2012 alle prove incontrai Emma che come me in preda all’ansia camminava scavando solchi per terra. Senza parlare ci abbracciam­mo». Quando è stato annunciato il cast ha prefe r i to non seguire la diretta tv. « Sono andata in giro per regali di Natale: ho capito che mi avevano presa dagli sms». Intorno a Irene il pop femminile vive un buon momento. «Quando ho iniziato a fare musica c’era meno spazio. Oggi crescono artiste di grande rispetto. Ma gli idoli restano quelli d’infanzia. Il mio sogno sarebbe poter cantare con Tina Turner».

Dubbi Mi sono chiesta a lungo se potevo permetterm­i di inserire nel brano il riferiment­o al bambino

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