Effetto derby
Mihajlovic conferma il blocco che ha vinto per brindare alla festa di maturità
MILANO Palermo è un bel posto per brindare (anche Cefalù però: Mario Balotelli, che su Instagram voleva esaltare la città dove è nato 26 anni fa, ha confuso gli scorci, ma pazienza). Perché il Milan che ha vinto 3-0 il derby avrebbe in mente di posticipare i festeggiamenti a questa sera, giusto per capire la reale portata dell’evento da celebrare. Che sia per caso la festa per la maggiore età, e quindi questa sia la «prova di maturità» tante volte cercata? «La vittoria del derby ha l’effetto di una bottiglia finalmente stappata: vediamo stasera se c’è dentro champagne, prosecco o semplice gassosa». Fuor di metafora: «Se non facciamo bene a Palermo nessuno si ricorderà più del derby». La prova di maturità è doppia: il Milan, infatti, che ha superato tre esami con squadre che la superano in classifica (pareggio con la Roma, vittorie con Fiorentina e Inter) e che però lasciano più spazi al contropiede, ora deve dimostrare di essere anche capace di scardinare difese chiuse. Insomma, di saper condurre le danze. «Ma abbiamo creato tanto anche con Verona, Carpi, Bologna...», è convinto Sinisa Mihajlovic.
Tutti match non memorabili, a dire il vero, ma il tecnico serbo conta sui miglioramenti della sua squadra per piegare anche il Palermo dei neoallenatori Schelotto-Viviani (una vittoria e un pareggio per loro) e dell’ex Gilardino. E spera di surfare sull’onda lunga del derby: «Spero che questi risultati ci diano più fiducia e convinzione». Squadra confermata in blocco (con la sola eccezione di Zapata al posto di Alex, che a fatica regge tre partite in una settimana) perché la continuità nel modulo e negli interpreti è uno dei segreti del nuovo corso milanista: «Cambio solo se devo». Tra le tante conseguenze del derby archiviato ci sono parole d’amicizia per Roberto Mancini («Abbiamo passato tanti anni insieme, fra noi non ci possono essere problemi. Le battute? Uno fa certe cose per sdrammatizzare, mi dispiace per quello che è successo. È un grande allenatore e saprà trovare le soluzioni giuste»), ma non ci sono state parole troppo dolci per Sinisa da parte di Silvio Berlusconi. «Ha ragione a dire che gli allenatori dipendono dai risultati, che ora iniziano ad arrivare — ha puntualizzato Mihajlovic —. Fino a una decina di giorni fa ero da esonerare, ora non posso essere da confermare. Ho un contratto di un anno, ma si vedrà». Equilibrio è la parola che più sta a cuore a Mihajlovic, che ancora non ha dimenticato i venti di tormenta che lo colpivano fino a qualche settimana fa («Ci sono stati momenti difficili anche per colpa dei giornalisti»). Per questo predica l’equilibrio anche per gli obiettivi societari: «Per ora la classifica dice Europa League, poi siamo i primi a voler arrivare più in alto. Ma ci vuole equilibrio: non è che vinci una partita e sei da Champions; allora se non vinciamo stasera siamo di nuovo fuori da tutto?». Meglio non chiederselo e mettere in fresco la bottiglia giusta.