Corriere della Sera

Una Roma d’Egitto Salah e El Shaarawy affondano il Sassuolo

I gialloross­i vincono in 10 e agganciano l’Inter al 4° posto

- DAL NOSTRO INVIATO Sassuolo Roma 0 2 Luca Valdiserri

Vantaggio La palla calciata da Mohamed Salah entra nella porta del Sassuolo. È il gol dell’1-0, al raddoppio provvederà nel finale Stephan El Shaarawy (Ansa)

Solo a fine stagione, quando riguarderà i 3 punti della gara contro il Sassuolo ottenuti con i gol «egiziani» di Salah e El Shaarawy, Luciano Spalletti li potrà pesare veramente. Per ora basta dire che è una vittoria d’oro, come tutte quelle arrivate nella sofferenza. Una vittoria comunque meritata, perché la Roma ha giocato un gran primo tempo e nel secondo è calata per le assenze (Dzeko, Florenzi, Manolas, Digne, Torosidis e il lungodegen­te Strootman), l’ennesimo infortunio muscolare (De Rossi, il 18° della stagione), l’unico errore dell’allenatore (fuori Pjanic e dentro Vainqueur) e la riscossa del Sassuolo che ha attaccato con continuità Gyoember e Emerson Palmieri, cioè quello che Spalletti aveva potuto raschiaco, re dal fondo della panchina.

Certo, il calcio è fatto anche di episodi e il rigore sbagliato da Berardi, sempre più involuto, una specie di Balotelli bian- resta importanti­ssimo. Però la Roma ha chiuso con questa linea difensiva: Gyoember, Ruediger, Zukanovic, Emerson Palmieri e in 10 per l’espulsione di Nainggolan in occasione del rigore. Se non altro ragazzini, panchinari e ultimi arrivati sono stati bravi nell’impegno. E il 2-0, con assist di Perotti e secondo gol in due partite di El Shaarawy, ha di sicuro riempito di gioia il d.s. Sabatini, che questi acquisti voleva con Garcia e questi acquisti ha mantenuto con Spalletti.

Il Sassuolo ha potuto fare un po’ di turnover rispetto alla partita contro l’Atalanta: dentro Cannavaro, Peluso, Trotta e Sansone; fuori Antei, Longhi, Defrel e Falcinelli. Il primo tempo, però, ha raccontato una storia dove c’era solo la Roma incerottat­a. I gialloross­i hanno dominato il campo e

chiuso con un 1-0 che andava molto stretto per il gioco prodotto. Senza Dzeko e con Perotti trequartis­ta la squadra ha mostrato un gioco arioso, piacevole e redditizio almeno fino all’ultimo tiro in porta. Sono arrivati così il gol di Salah, che non segnava da Fiorentina-Roma del 25 ottobre, un’occasione per Maicon e una per El Shaarawy. Pjanic ha illuminato il gioco, Keita portato ordine davanti alla difesa.

La svolta in negativo è arrivata a fine primo tempo, con l’infortunio di De Rossi. Spalletti ha dovuto ridisegnar­e la squadra e nella ripresa il Sassuolo si è buttato in avanti. L’idea è stata dare spesso palla a Berardi, per attaccare Gyoember, che fin qui aveva giocato solo 51 minuti in 5 spezzoni di gare. Con l’uscita di Pjanic, che aveva mandato in porta Salah per il 2-0 che avrebbe chiuso la gara al 55’, la Roma si è spenta. Spalletti non poteva trovare cambi validi in panchina e ha cercato la via della difesa con Vainqueur, che però si è fatto vedere solo per i tanti falli commessi. Un errore di Ruediger ha costretto Nainggolan al rigore su Pellegrini, ma Berardi ha deciso che gli sforzi della Roma andassero premiati, tirando male e alto il rigore.

Per una notte la Roma dorme al 4° posto, con l’Inter. Adesso serve ritrovare un po’ di salute.

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