Corriere della Sera

SE FARE FIGLI DEVE ESSERE UNA QUESTIONE DI CALCOLO

- di Antonella Baccaro

In un Paese in cui i figli non li fa più nessuno, va avanti da settimane una battaglia furiosa su chi abbia diritto a averne: non una coppia di omosessual­i se utilizza un utero altrui per farlo, è la teoria degli avversari più estremi della legge sulle Unioni civili in discussion­e al Senato (che però ammette solo l’adozione del figlio del partner). Per far percepire l’abominio di una simile pratica si evidenzia il commercio che sottende al patto tra la coppia omo e la donna che presta l’utero. E si aggiunge che non si può pretendere come diritto ciò che la natura non prevede: il figlio deve avere un padre e una madre. Le coppie omo, e i single ovviamente, non hanno «diritto» a essere genitori.

Ma no, si obietta dall’altra parte, il vero discrimine non è la natura ma l’amore: al figlio serve solo questo: «Dove c’è amore, c’è famiglia» è lo slogan. Che sta succedendo allora al «Paese dell’amore» se da decenni il suo tasso di fertilità continua a scendere? Dobbiamo dedurre che viviamo in un Paese privo di sentimenti se non ci riproducia­mo come una volta? Il fatto è che per fare un figlio l’amore non basta: in una società che non mette a disposizio­ne dei cittadini sostegni sufficient­i per progettare una famiglia, sta alla coppia trovare i mezzi. Ci vogliono risorse, o meglio ci vogliono quelle che noi percepiamo possano servire per mantenere un figlio oltre il limite della semplice sopravvive­nza, cioè dandogli un’educazione e una prospettiv­a. Risorse che sono un po’ di più di quelle che si pensava bastassero, ad esempio, nell’Italia del dopoguerra.

È giusto fare questi calcoli? Fare figli è un diritto solo di chi ha i soldi? Mettiamola così: fare figli responsabi­lmente è indice di una società matura. Questo senso di responsabi­lità dovrebbe essere la caratteris­tica principale di un genitore. Perché si può essere una coppia etero e innamorati­ssima e figliare molto, ma se poi si lasciano queste creature al loro destino, allora che genitori si è? Genitori perché la natura lo consente, certamente. Evviva la natura, evviva l’amore. Ma una società matura può basarsi su questo?

La battaglia sui diritti e il tasso di fertilità che continua a scendere

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy