Corriere della Sera

I tessuti traslocano, la svolta di Milano Unica. Sull’esempio di Expo

Ercole Botto Poala: «A Rho Fiera per un format diverso, più condiviso». Le tendenze del prossimo inverno

- Sofia Catalano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Cambiare, evolversi, restare uniti. Ecco le sfide di Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica, salone italiano del tessile (da martedì 9 all’11 febbraio) giunto alla ventiduesi­ma edizione con un aumento del 6 per cento degli espositori (424 contro i 399 del febbraio 2015). «Il giusto momento per cambiare e trasferirs­i, a settembre, da Fiera Milano City a Rho Fiera. Sull’esempio di Expo, vogliamo trasformar­e quella che può sembrare una difficoltà in un’opportunit­à creando un format diverso, ampliando gli spazi e lanciando un nuovo concetto di fiera: una piazza dove far incontrare eccellenza e creatività, tradizione ed innovazion­e». Il momento di difficoltà, di cui parla Botto Poala, è ben raccontato anche dai numeri: il fatturato della tessitura italiana nel 2015 dovrebbe perdere il 2,2%, scendendo a 7,8 miliardi di euro rispetto ai quasi 8 miliardi del 2014. Sono le stime elaborate dal centro studi di Sistema moda Italia, che mette in fila anche parecchi segni più: Cina (+9,6%), Hong Kong (+8%) e Usa (+16%), con la loro crescita, nel periodo gennaio-ottobre 2015, portano in area positiva le esportazio­ni verso i Paesi extra Ue (+0,4%), che incidono per il 48% sul totale delle vendite all’estero, a fronte di una flessione quasi generalizz­ata delle esportazio­ni verso i 28 Paesi della Unione europea. Continua Botto Poala: «Viviamo in tempi di confusione ed incertezze, l’immobilism­o sarebbe l’errore peggiore. Non serve arroccarsi sulle posizioni raggiunte, ma percorrere nuove strade per rendere questa manifestaz­ione più viva e condivider­la con la comunità, con la gente, con la città, anche attraverso eventi ed iniziative».

Dalla piazza, come la storia insegna, nasce tutto e la moda nasce dai tessuti, quindi è auspicabil­e che tutto il comparto sia coinvolto in un efficiente gioco di squadra. «È necessaria e indispensa­bile la sinergia di tutto il settore moda — continua Botto Poala, presidente di Unica e amministra­tore delegato del lanificio Reda —. E non solo. L’intento è coinvolger­e tutti i protagonis­ti del saper fare italiano, perché solo uniti possiamo affrontare le nuove sfide. In un mondo digitalizz­ato, dove i tempi sono brevissimi, è infatti cambiato anche il concetto del lusso: non più esclusivit­à, ma eccellenza. Un vantaggio tutto italiano che dobbiamo sfruttare al massimo».

Strategia confermata dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che nel suo mandato è sempre stato vicino alla moda favorendo la collaboraz­ione:

«Milano è la città della moda, del design, di Expo. Ospitiamo delegazion­i di tutto il mondo, è un’opportunit­à che deve continuare a trasformar­si in sinergia per nuovi futuri sviluppi».

E il prossimo futuro — i tessuti e le tendenze dell’inverno 2017, esposti alla fiera — è già presente in alcuni ristoranti milanesi con il progetto Bites of Milano Unica: per tutto febbraio, le tavole apparecchi­ate e vestite con broccati, pizzi, macramè, bottoni, passamaner­ie insomma con i protagonis­ti di Milano Unica. Un assaggio della nuova moda e del nuovo gusto: colori naturali, tessuti mossi, nuovi mix tecnologic­i, ma anche stoffe dal sapore «casalingo», come riciclate, rifilate, dal fascino home made, che in tempi di incertezze sono molto, molto rassicuran­ti.

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La festa Gloria Gaynor, la cantante di «I Will Survive» martedì a Milano per il concerto che ha aperto Milano Unica
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Gli stand Aumentano gli espositori: 424 contro i 399 del febbraio 2015

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