Un bel «bagnetto» avrebbe salvato la mia pianta dalle punte annerite
icordate il Cymbidium ‘Ice Cascade’ visto in una vetrina ad Amsterdam nel dicembre 2014, e trovato qui in Italia poco dopo? Dopo la fioritura sposto la pianta più al fresco e alla luce sulle scale condominiali; e, passato il gelo, in giardino. A quel punto è palese che il vaso è ormai troppo piccolo: sulla sommità non c’è più spazio per i nuovi pseudobulbi, e lo stesso vaso di plastica è deformato dalla pressione delle radici. Allora scelgo un vaso di plastica più largo di circa 78cm — pare che quelli in terracotta vadano meglio perché mantengono più asciutte le radici, ma non ne avevo — e con pazienza certosina taglio il vecchio, ne emerge un blocco di radici compatto come un mattone. Sempre armato di pazienza inizio a districarle cercando di non danneggiare le radici sane, chiare e turgide, per eliminare quelle secche o marcescenti... Ora, non so se sia stata la pressione delle radici o se la pianta che mi è capitata era stata invasata da un operaio iperzelante, fatto sta che il blocco di vecchio substrato è compatto quanto un mattone di tufo! A fatica, riesco a eliminarne meno di metà. Inizia a piovere, si sta facendo buio ed io mi son messo a fare questo lavoro nel punto sbagliato, quindi rinvaso quanto resta con corteccia a pezzatura medio/fine e la metto a mezz’ombra in giardino. La pianta cresce, ha rifiorito bene, ma la punta di molte foglie è annerita( nella foto): segno di una malattia fungina probabilmente dovuta alla troppa umidità trattenuta dal vecchio substrato. Ah, se solo avessi pensato d’immergerlo in un secchio d’acqua per qualche ora per ammorbidire il vecchio substrato, non dovrei svasarlo tra qualche settimana e iniziare tutto daccapo. Abbiate meno fretta di me. carlocontesso@yahoo.com