Patto Mediobanca, l’ascesa di Marie Bolloré
Il padre Vincent lascia alla figlia 27enne il posto nel comitato del sindacato
Marie Bolloré entra nel comitato del patto di sindacato di Mediobanca al posto del padre, Vincent. Lo ha deliberato l’assemblea dei grandi soci dell’istituto che si è riunita a Milano per esaminare i risultati semestrali dell’istituto comunicati giovedì e chiusi con utili in aumento del 23% a 321 milioni.
La figlia minore (27 anni) dell’imprenditore bretone, secondo azionista di Piazzetta Cuccia con l’8% circa (dietro a Unicredit che detiene l’8,6%), è anche presente dall’ottobre 2014 nel consiglio di amministrazione della banca d’affari, quando è entrata al rinnovo al posto di Anne Idrac. E al debutto aveva sottolineato: «Io sono la prova che il gruppo Bolloré è interessato a Mediobanca nel lungo periodo». Di fatto il padre, che è anche presidente di Vivendi, ha passato il testimone a Marie anche nell’accordo parasociale perché gli impegni non gli consentivano più una partecipazione regolare, nonostante l’agenda del patto preveda poche riunioni l’anno, quasi esclusivamente per l’esame dei conti. Gli altri componenti il comitato del patto (che ha sostituito il vecchio direttivo) sono Angelo Casò, Tarak Ben Ammar, Maurizia Comneno, Gilberto Benetton, Ennio Doris, Federico Ghizzoni, Carlo Pesenti e Marco Tronchetti Provera.
Laurea in gestione all’Università Paris IXDauphine e due master, Marie Bolloré rappresenta la settima generazione della «dinastia» e siede in vari consigli del gruppo francese, Bolloré participations (dal 2006), Financière V (2008), Omnium Bolloré (2008), Bolloré (2011), Financière de l’Odet (2011) e Société industrielle et financière de l’Artois (2014). È anche componente del supervisory board di Sofibol (2008) e Compagnie du Cambodge (20149.