La Fabi lancia il nuovo modello di «banca hub»
Una «banca hub» che sia vicina a imprese e al territorio, riporti la gente allo sportello per far crescere i ricavi e crei nuova occupazione puntando su servizi di consulenza. E subito un codice etico del risparmio. È il nuovo modello di banca «al servizio del Paese» studiato dalla Fabi, il principale sindacato dei bancari, che ieri ha presentato a Milano il progetto elaborato in collaborazione con un team di analisti finanziari. «L’attuale modello di banca ha espulso 68 mila lavoratori e prodotto oltre 200 miliardi di sofferenze», in buona parte determinate dai «grandi prenditori: sono 5.834 soggetti, la maggior parte concentrati a Nord del Paese e 570, o buona parte di essi, sono il risultato del cosiddetto capitalismo di salotto e di relazione», ha denunciato Sileoni parlando davanti al gotha del sistema bancario. Per la Fabi serve discontinuità: «Dobbiamo ragionare in un’ottica di lungo medio termine e non di corto respiro, come oggi, senza trascurare il guadagno dell’azionista. Va riportata gente allo sportello, anche in presenza della cosidetta banca online, facendo crescere i ricavi e creando così le condizioni per mantenere e aumentare i livelli occupazionali». La «banca hub» pensata dalla Fabi è caratterizzata da nuovi prodotti e una molteplicità dei servizi di consulenza, finanziaria e fiscale, tecnologica e gestionale, in grado di recuperare attività già esternalizzate. «Le nuove tecnologie devono essere un volano di sviluppo della filiale e non un "killer" dell’occupazione».